“Soffro di asma, allergie, dislessia, ADD, ansia e depressione. Ma ti dirò che quello che hai non definisce ciò che puoi diventare. Perché non tu!”. 9″79 nella gara dei 100 metri per fare la storia, un tweet di poche righe per essere da ispirazione. L’uomo più veloce del mondo non è perfetto e va bene così: Noah Lyles condivide la lezione di vita forse più bella di queste Olimpiadi. Atleta eclettico e più volte etichettato come sbruffone per comportamenti sopra le righe, Lyles mette tutti d’accordo con un messaggio che va al di là della semplice gara sportiva. Dislessico, affetto da disturbo da deficit di attenzione, denti ingialliti dalle cure dell’asma. “I miei compagni di scuola erano spietati con me“: poi, l’ansia e la depressione curata negli ultimi tre anni prima della medaglia di bronzo a Tokyo 2021. “Mi sentivo di aver gestito bene la depressione e l’ansia sin dal liceo e non volevo cure, ne avevo paura: il primo giorno in cui ho preso i farmaci, ho sentito un enorme sollievo“. Lyles non si è mai nascosto e ha affrontato a viso aperto i suoi problemi con il sorriso. Ora, il coronamento di un sogno: campione olimpico, davanti a tutto il mondo. Soprattutto di fronte a quei compagni di classe che lo deridevano. Tra la gioia e l’adrenalina del momento, sulla pista dello Stade de France c’è spazio anche per una dedica, quella al suo maestro Rashawn. Lyles si è preso la sua rivincita sfatando il tabù dell’atleta-modello.

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“World champion of what”
“Sai cosa mi fa più male? Quando guardo le finali NBA e leggo sulle teste dei vincitori ‘campioni del mondoCampione del mondo di cosa? Degli Stati Uniti? Gli Usa non sono il mondo! Il mondo siamo noi, qui (ai campionati mondiali di atletica). Qui abbiamo praticamente atleti di tutte le nazionalità che cercano di lottare e tenere alta la propria bandiera”. La clamorosa eliminazione di Team Usa durante gli ultimi mondiali di basket, aveva accesso le polemiche tra Noah Lyles e il mondo Nba. Dopo aver trionfato nella gara per eccellenza delle Olimpiadi, anche i cestisti hanno riconosciuto la sua grandezza. Su tutti Josh Hart (giocatore dei New York knicks) su X: “Lui è una medaglia d’oro olimpica. Può parlare per tutta la vita”. Per una volta, Lyles è riuscito a farsi apprezzare. Anche da chi lo considerava un “traditore” della patria.

La passione per Yu-Gi-Oh!
Imprevedibile, veloce e amante dei manga. Per essere un campione, ci vuole anche un pizzico di sana follia. Porta fortuna o semplice ossessione: Noah Lyles gareggia con le carte di Yu-Gi-Oh – gioco che deriva dall’omonimo manga – come dimostrato nelle gare di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi. Prima Drago Bianco Occhi Blu, poi Exodia il proibito (mostro più forte del gioco che se attivato consente di vincere la partita automaticamente). Vincitore e showman, l’atleta americano non lascia nulla al caso. E nei 100 metri ha dimostrato di essere Exodia.

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