Cultura

“Armonie d’Arte”: la danza di Wayne McGregor tra Dna e intelligenza artificiale

Il Festival Armonie d'Arte celebra il Mediterraneo con "Blu Femina – Gala del Mediterraneo" e un omaggio a Ezio Bosso e Giacomo Puccini

di Simona Griggio
“Armonie d’Arte”: la danza di Wayne McGregor tra Dna e intelligenza artificiale

Dentro le “Nuove rotte mediterranee” ci sono transiti, approdi, permanenze, incanti. Artisti che lasciano la loro impronta e poi ripartono come i viaggiatori di un tempo. Altri ne arriveranno. Questa è l’idea ispiratrice del Festival calabrese “Armonie d’Arte”: tracciare nuove rotte che intreccino tradizione e innovazione, repertorio e creatività contemporanea, leggenda e storia di ieri e di oggi. La kermesse, alla sua edizione numero 24 al Parco Archeologico Nazionale di Scolacium (Catanzaro), richiama ad agosto i nomi internazionali del teatro, della danza, della musica. Con produzioni e compagnie che spesso possiamo vedere soltanto lì.

Fra queste, il 6 agosto, la compagnia di Wayne McGregor, uno dei coreografi più apprezzati della scena contemporanea mondiale, direttore della Biennale Danza di Venezia (confermato fino al 2026) e coreografo residente al Royal Opera Ballet – Opera House di Londra. Porta in scena “Autobiography”, spettacolo le cui fonti di ispirazione sono l’Intelligenza artificiale e il Dna. Wayne McGregor, nella sua carriera di oltre 25 anni che lo ha portato anche alle collaborazioni artistiche ai film di Harry Potter, ha spinto i confini della tecnica di danza molto avanti. Da sempre affascinato dalla scienza, “Autobiography” è il primo lavoro che esplora la danza e la genetica. E’ composto da ventitré parti, ma solo alcune di esse appaiono nella performance. Un algoritmo non divulgato, basato sul codice genetico di McGregor, decide quali parti sono ballate in un dato spettacolo. E’ un’opera acuta che pensa al “corpo come archivio”, dove la danza è ritratto ispirato e determinato dal sequenziamento del codice genetico e diventa stratificazione di impronte coreografiche su memorie personali in dialogo con l’algoritmo.

E’ la vita che si scrive di nuovo. Quel gioco tra nuove rotte, di cui parla la direttrice del Festival, Chiara Giordano, e permanenze: corpo contemporaneo e codice genetico per comporre un gesto che è nuovo e antico nel contempo e dove la contemporaneità si alimenta di eredità in un dialogo visionario e materico insieme. Fra le altre presenze al Festival, da segnalare quella de La Fura dels Baus, compagnia catalana nota per le sue creazioni irriverenti e di forte impatto, il 18 agosto, con “Free Bach 212”, unico spettacolo in Italia. Poi, il 20 agosto, la partecipazione al Festival di Nadia Murat, già Premio Nobel per la Pace e Noa, Ambasciatrice di Pace Onu. Evento centrale e produzione originale di Armonie d’Arte Festival, il 23 agosto in prima assoluta “Blu Femina – Gala del Mediterraneo”. Uno spettacolo con grandi voci internazionali per parlare di Mediterraneo attraverso la sua musica e il suo femminino. Cinque artiste del palcoscenico globale raccontano le proprie radici attraverso i relativi repertori musicali, identitari e accomunabili nel macrotema “nuove rotte mediterranee”.

Il 28 agosto il violoncellista Mario Brunello e la compagnia di danza Virgilio Sieni tributeranno un omaggio a Ezio Bosso con un nuovo lavoro amorevole e raffinato. Non manca l’omaggio a Giacomo Puccini nel centenario della morte, con “Madama Butterfly” il 10 agosto, che vede protagonista Maria Teresa Leva.

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