Esclusa dalle Olimpiadi perché al di sopra dei parametri consentiti. Era stata chiamata in extremis a Parigi, ma troppo tardi per perdere peso e per poter gareggiare nella lotta libera: Emanuela Liuzzi dovrà rimandare il proprio debutto ai Giochi. A causa di una comunicazione tardiva circa il ripescaggio, la lottatrice non avrebbe fatto in tempo a calare di peso secondo i termini: per rientrare nei -50kg, Liuzzi non avrebbe potuto rispettare il rigido protocollo a tutela della atlete previsto dalla direzione tecnica e dallo staff medico. La federazione, infatti, metto al primo posto la salute e il benessere e Liuzzi avrebbe dovuto seguire un percorso di dimagrimento estremo che sarebbe stato nocivo per il suo corpo. La Direzione Tecnica Nazionale della lotta, insieme a tutto lo staff medico, ha deciso di rinunciare alla gara olimpica dell’atleta Emanuela Liuzzi, prevista per oggi alle 11:30.
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Prima il ripescaggio, poi la rinuncia della federazione
Emanuela Liuzzi era stata ripescata all’ultimo dalla Uww (Federazione internazionale delle lotte associate), in fase di riallocazione delle quote olimpiche in seguito alla mancata partecipazione della nordcoreana Kim Sonhyan. Una comunicazione fin troppo tardiva per potersi preparare e rientrare nei parametri del peso richiesti. Nel corso della giornata di oggi, martedì 6 agosto, la lottatrice avrebbe dovuto affrontare agli ottavi la testa di serie numero 2 del tabellone, la mongola Otgonjargal Dolgorjav. In seguito al forfait di Liuzzi, per un protocollo che predilige salute e benessere dell’atleta, la sua avversaria è avanzata direttamente ai quarti di finale. Rimandato dunque il debutto olimpico della lotta italiana, che dovrà aspettare giovedì 8 agosto, quando solcherà le materassine parigine Aurora Russo.