Il suo unico obbiettivo: "Io voglio cantare la felicità, anche se non esiste"
“Adieu, adieu adieu adieu. Addio al mondo…Ai ricordi del passato, ad un sogno mai sognato, ad un abito da sposa. Primo ed ultimo suo amor”. Ci piace ricordarlo così Domenico Modugno elegantissimo come il protagonista del suo celebre brano “Vecchio Frack”, mentre si allontana dal mondo in punta di piedi dal letto di morte. Sono già passati trent’anni dalla scomparsa di uno dei giganti della musica italiana.Era, infatti, il 6 agosto 1994 quando dalla sua adoratissima Lampedusa (il legame ancestrale con l’isola deriva anche dal suo immenso amore per il mare) è arrivata la notizia del decesso.
Nel 1958 è arrivato come un tuono sul palco del Festival di Sanremo con uno dei capisaldi della nostra storia “Nel blu dipinto di blu”, nota anche come “Volare”. Quell’allargare le braccia nell’inciso ha conquistato tutto il mondo. Secondo i dati Siae è ancora il brano più eseguito al mondo. “Basta per far vivere la mia famiglia non nell’oro ma agiatamente. – ha confessato nel 1991 a Sette l’artista – La seconda canzone è ‘Ciao ciao bambina’. Ma guadagno bene anche con i diritti di ‘Musetto’, ‘Resta cu ‘mme”, ‘Io, mammata e tu’, ‘Vecchio frack’, ‘Tu si na cosa grande ‘, ‘Strada anfosa’, ‘Lazzarella’ e ‘Dio come ti amo”.
Al suo attivo ha ben 230 canzoni, incursioni nel mondo del cinema in 38 produzioni e poi anche teatro e televisione. E proprio durante la registrazione di una trasmissione televisiva per Canale 5 “La luna nel pozzo” è arrivato il terribile ictus che gli ha immobilizzato la parte sinistra del corpo. Ma l’uomo Domenico non si è mai arreso (“io sono come un cavallo da corsa che continua a galoppare finché non casca morto per terra”) e piano piano con tanta testardaggine e fisioterapia, sette anni dopo, è riuscito ad esibirsi allo Sporting Club di Montecarlo tra gli applausi e le ovazioni del pubblico. Un piccolo esempio che denota la forza di volontà, la maniacale precisione di un artista che ha segnato in maniera inequivocabile il passato, il presente e sicuramente ancora il futuro della musica.
Cosa rappresentava per Modugno la musica? “La canzone è un momento di grande felicità. Non sono d’accordo con i tormenti interiori. Non servono a niente. Io voglio cantare la felicità, anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista. E siccome per adesso non sono né felice né sereno, anzi sono sempre incazzato, per adesso non compongo. Canto. L’amore è la ruota che fa girare il mondo. Il volano che fa vincere i punti morti della vita, la noia, la tristezza, la malinconia, le disgrazie”.
“COME IN UN SOGNO DI MEZZA ESTATE” PER CONOSCERE MODUGNO – “Come in un sogno di mezza estate”è il disco che raccoglie le canzoni più importanti del suo immenso catalogo da “Nel blu dipinto di blu”, “Vecchio Frack” a “Meraviglioso”, passando per “Amara terra mia”, “Piove”, insieme a versioni in spagnolo (disponibili nella versione cd) di alcuni dei suoi brani più celebri mai pubblicate prima in Italia come “Maravilloso”, “El Hombre Del Frack”, “Dios, Como Te Amo” e molte altre. Il disco, diviso in due volumi dal titolo “Il Sogno” e “Il risveglio”, è uscito in digitale e in tre formati fisici: doppio Lp nero 180gr, doppio cd con poster (realizzato da Ciao discoteca italiana) e bonus tracks in spagnolo e, infine, doppio vinile (blu e arancione) numerato con poster (realizzato da Ciao discoteca italiana) disponibile in esclusiva per Sony Music Store. Il cd contiene inoltre versioni in spagnolo di alcuni suoi brani più celebri mai pubblicate prima in Italia.