Nella notte, mentre si attende l’annunciata risposta dell’Iran all’assassinio di Ismail Haniyeh, le Israel Defense Forces hanno colpito cinque città nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Secondo il Jerusalem Post, a finire sotto il fuoco dell’esercito di Tel Aviv è stata Deir el-Balah, nella parte centrale dell’enclave palestinese. Inoltre, l’aeronautica israeliana ha condotto operazioni negli insediamenti di Karawat Bani Zeid e Kafr Ayn nelle vicinanze di Ramallah, nel villaggio di Bakat al-Khatab a est di Qalqilya e nell’insediamento di Azun a ovest di Nablus.
Funzionari palestinesi hanno dichiarato che le forze israeliane hanno ucciso sei persone in due raid separati nel nord della Cisgiordania. Quattro persone sono morte nella città di Tubas e due nella vicina Jenin, ha dichiarato il ministero della Sanità palestinese a Ramallah, mentre l’esercito israeliano ha riferito che i suoi aerei hanno colpito “cellule terroristiche armate” nell’area di Jenin. Secondo Al Jazeera, le vittime sarebbero 7: tre, tra cui un diciottenne, sono state uccise a Jenin e altre 4 a Tubas. Notizia che, se confermata, porterebbe il numero dei palestinesi uccisi dall’esercito israeliano dal 7 ottobre nella Cisgiordania occupata a 612, tra cui 145 bambini e 11 donne.
Intanto in mattinata a Gerusalemme una militare membro delle forze di sicurezza israeliane è stata accoltellata alla schiena al checkpoint dei tunnel a sud della città. L’aggressore è stato colpito e “neutralizzato” dal personale di sicurezza e dagli agenti della polizia di frontiera. Il servizio ambulanza Magen David Adom ha dichiarato che la donna, di 20 anni, è in buone condizioni. L’aggressore aveva un coltello e un cacciavite, è sceso da un autobus, è corso verso il posto di blocco e ha pugnalato la giovane.