Riscattare la delusione delle Olimpiadi, zittire le critiche, dare uno strappo importante per centrare l’obiettivo prioritario a questo punto della stagione. Non tanto lo Us Open, come si potrebbe pensare, ma piuttosto chiudere l’anno da numero 1 del mondo. Jannik Sinner si presenta al Masters 1000 di Montreal, al via oggi martedì 6 agosto, con queste prerogative in testa e con i gradi del campione in carica. La cambiale è quindi di 1000 punti. Un fardello da difendere senza però doversi preoccupare della presenza di Carlos Alcaraz e Novak Djokovic.

I due grandi rivali infatti, dopo le fatiche olimpiche, hanno dato forfait per l’appuntamento canadese. E questo potrebbe avere importanti ripercussioni riguardo alle posizioni dell’azzurro nel ranking mondiale e nella Race. Il Canada si presenta come lo scoglio più duro da superare da qui all’ultimo Slam della stagione. Difendere più punti possibile (e magari bissare il trionfo del 2023) darebbe la possibilità a Sinner di poter poi allungare notevolmente nelle prossime settimane. Dopo Montreal si giocheranno il Masters 1000 di Cincinnati (dove probabilmente rientreranno Alcaraz e Djokovic) e poi lo Us Open. In questi ultimi due tornei il serbo dovrà difendere ben 3000 punti, lo spagnolo 1320, l’altoatesino solo 190. Insomma, dopo il Canada, si apre una prateria che dovrà essere sfruttata nel miglior modo possibile, per presentarsi poi con un distacco rassicurante per l’ultima parte di stagione, dove Sinner avrà a che fare con più di 2000 punti da gestire. Il primo passo a Montreal sarà uno tra un qualificato o Pedro Martinez, dopo il bye iniziale.

L’assenza di Alcaraz e Djokovic non significa però che sarà un torneo scontato. Anzi. Le insidie non mancano. A cominciare da Daniil Medvedev. Il russo è uscito prematuramente alle Olimpiadi (sconfitto al terzo turno contro Auger-Aliassime) ma è sempre un grande avversario quando arriva sul cemento statunitense. Un possibile incrocio in semifinale sarebbe l’occasione giusta per prendersi una rivincita dopo la cocente sconfitta subita nei quarti di finale di Wimbledon. La parte alto del tabellone presenta anche Andrey Rublev, in cerca di riscatto dopo settimane da dimenticare. Tra i principali rivali dell’azzurro ci sono anche Stefanos Tsitsipas, Hubert Hurkacz e Casper Ruud. Nessuno però pare insidioso come Alexander Zverev, campione in Canada già nel 2017. Il tedesco può essere incontrato solo in una eventuale finale.

Quattro gli altri azzurri in tabellone. Tra questi non ci saranno Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Il primo reduce dal bronzo all’Olimpiade, il secondo dal doppio trionfo nei tornei 250 di Gstaad e Kitzbuhel. Entrambi verosimilmente torneranno in campo nel Masters 1000 di Cincinnati. In Canada quindi saranno presenti Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Luciano Darderi e Flavio Cobolli. Per Sonego ci sarà un esordio molto complicato con Tallon Griekspoor e in prospettiva c’è la possibilità di un terzo turno proprio contro Sinner. Molto più agevole il primo match di Arnaldi, contrapposto a un qualificato, mentre è andata male a Darderi e Cobolli. L’italo-argentino se la vedrà contro Tommy Paul (semifinalista un anno fa), il romano contro AugerAliassime, reduce dalla semifinale olimpica. In quest’ultimo caso però da segnalare due aspetti non secondari: la possibile stanchezza del canadese e soprattutto il grande stato di forma dell’azzurro dopo un torneo a Washington giocato da protagonista assoluto.

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