Addio a Lino Jannuzzi. Il giornalista e politico è morto all’età di 96 anni. Lo si apprende dalla famiglia. Jannuzzi era nato a Grottolella, in provincia di Avellino, nel 1928. Aveva cominciato la sua carriera all’Espresso. Con Eugenio Scalfari firmò l’inchiesta sul Sifar, il Servizio informazioni delle forza armate, che svelava il progetto di colpo di Stato ribattezzato piano Solo: la querela del generale Giovanni De Lorenzo costò ai due giornalisti una condanna, ma entrambi evitarono il carcere grazie all’immunità offerta dal Partito Socialista Italiano, che li candidò in Parlamento. L’anno dopo, alle politiche del 1968, Jannuzzi fu eletto senatore. Nella sua carriera, ha lavorato per il settimanale Tempo Illustrato, ha diretto Radio Radicale, Il Giornale di Napoli, l’agenzia di stampa Il Velino. Negli ultimi anni ha collaborato con Panorama e Il Giornale.
Alla fine degli anni ’90, fu inquisito per alcuni articoli, pubblicati sul Giornale di Napoli, in cui aveva attaccato la magistratura napoletana per il caso Tortora. Nel 2001 accettò la candidatura al Senato da parte di Forza Italia: in Parlamento si batté sia per evitare il carcere. Nel 2002 fu condannato in via definitiva a due anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione per diffamazione a mezzo stampa. Sospesa per due anni l’esecuzione della pena, fu poi costretto alla detenzione domiciliare. Nel 2005 l’intervento di Carlo Azeglio Ciampi, che firmò la grazia a favore del giornalista. L’anno dopo Jannuzzi fu eletto nuovamente al Senato. Nel curriculum di Jannuzzi anche gli attacchi sferrati contro Giovanni Falcone, accusato insieme a Gianni De Gennaro di essere tra “o maggiori responsabili della debacle dello Stato di fronte alla mafia… una coppia la cui strategia, passati i primi momenti di ubriacatura per il pentitismo e i maxi-processi, ha approdato al più completo fallimento“. Con alcuni articoli sul Giornale di Napoli, il giornalista criticò aspramente il passaggio di Falcone al ministero della Giustizia. “Da oggi, o da domani, dovremo guardarci da due Cosa Nostra, quella che ha la Cupola a Palermo e quella che sta per insediarsi a Roma. E sarà prudente tenere a portata di mano il passaporto”
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La Redazione
Montreal, 8 ago. (Adnkronos) - Inizia bene il torneo di Jannik Sinner in Canada. L'azzurro, numero 1 del mondo, con un bye al primo turno, ha superato nel secondo turno dle torneo Atp di Montreal il croato Borna Coric 6-2, 6-4 in un'ora e 36 minuti. Agli ottavi Sinner affronterà il vincente della sfida tra Lorenzo Sonego e il cileno Alejandro Tabilo.
Parigi, 8 ago. (Adnkronos) - Gli Stati Uniti rischiano contro la Serbia che scappa avanti per tre quarti e mezzo di gara, poi il Team Usa rimonta grazie a Stephen Curry, Embiid e Durant e i serbi crolla 95-91, dicendo addio al grande risultato. Gli Usa si giocheranno l'oro con la Francia padrona di casa in questi Giochi 2024, mentre alla Serbia resta la sfida per il bronzo contro la Germania. Gara piena di colpi di scena alla Bercy Arena dove gli Usa, che avevano battuto abbastanza nettamente la Serbia sia durante la preparazione sia nella fase a gironi, rischiano una clamorosa eliminazione e la possibilità di non poter centrare il quinto titolo consecutivo nel torneo di basket olimpico.
La squadra americana va sotto di 17 punti nel secondo quarto e di 13 (63-76) a fine terzo periodo, ma poi la risalita e a circa 3 minuti e mezzo dalla sirena agganciano la Serbia 84-84. Uno straordinario Steve Curry che mette a segno 36 punti diventa inarrestabile, poi grazie anche alla doppia tripla di Lebron James con 16 punti, 12 rimbalzi e 10 assist, e ai 19 punti di Embiid, gli Usa hanno fatto la differenza. Alla Serbia non sono bastate le grandi prestazioni di Bogdanovic (20 punti) e Jokic (17 punti).
Milano, 8 ago. (Adnkronos) - Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per l’omicidio volontario della figlia Diana di soli 18 mesi, lasciata morire di stenti nel luglio del 2022 a Milano, ha avuto un atteggiamento processuale valutato “negativamente” dai giudici della prima corte d’Assise di Milano, segnato da “un evidente tentativo di deresponsabilizzazione, condotto anche adducendo circostanze oggettivamente e scientemente false, sintomatico di carente rielaborazione critica del proprio agito omicidiario” si legge nelle motivazioni della sentenza del 13 maggio scorso.
“Particolarmente significativo” viene ritenuto l’atteggiamento dell’imputata nei confronti del compagno, “in sostanza accusato di esser stato l'artefice ‘morale’ dell'accaduto: non perdeva occasione l'imputata, nel corso del suo esame dibattimentale, per sottolineare come lui non accettasse la presenza di Diana e come la bambina per lui fosse ‘un intralcio’, come proprio a seguito di un litigio con l'uomo, che l'aveva anche intimorita, avesse desistito dal proposito di rientrare a casa lunedì 18 luglio”. La realtà processuale è diversa e ai giudici mostra una donna capace di mentire e di lasciare sola, per quasi sei giorni, la figlia Diana.
Milano, 8 ago. (Adnkronos) - Alessia Pifferi è responsabile dell’abbandono e della morte della figlia Diana, di 18 mesi, lasciata da sola per sei giorni e morta di stenti nel suo lettino nell'estate del 2022 a Milano. Lo sostengono i giudici della prima sezione della corte d’Assise di Milano nelle motivazioni con cui la donna, 38 anni, è stata condannata all’ergastolo lo scorso 13 maggio. La madre è "giuridicamente investita, come tutti i genitori, di una specifica posizione di garanzia verso i figli” che si traduce nell'obbligo “di tutelare, tra l'altro, la vita e l'incolumità dei minorenni, essendogli espressamente demandato un dovere di cura, mantenimento e assistenza della prole” si legge nel provvedimento di circa 50 pagine.
"La donna sin nell'immediatezza si professava consapevole di aver tenuto, per il suo desiderio di avere propri ‘spazi’ autonomi, una condotta sbagliata e pericolosa per l'incolumità della figlia. Falso che comprendeva e metteva a fuoco tali circostanze solo a seguito del percorso psicologico seguito in carcere” evidenziano i giudici che, nel riportare ampi stralci della perizia, ribadiscono la capacità di intendere e volere dell’imputata che per salvaguardare se stessa non ha esitato a mentire. “Nel caso di specie deve attribuirsi alla Pifferi, con ragionevole certezza, la concreta previsione dell'evento morte della figlia, benché accadimento non intenzionalmente e direttamente voluto” spiegano i giudici che l’hanno condannata per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, ma non premeditato. "Pifferi, per sua stessa ammissione, aveva certamente coscienza e volontà del disvalore della propria condotta di abbandono e della pericolosità della stessa per Diana, tanto da mentire alla madre ed allo stesso compagno su dove si trovasse la bambina: riferiva alla madre di averla portata con sé, mentre riferiva al compagno che la bambina si trovava al mare dalla sorella”.
Un allontanamento già messo in atto poco prima: “nel primo fine settimana di luglio la Pifferi abbandonava Diana dal primo pomeriggio del 2 luglio al tardo pomeriggio del 4 luglio, per poco più di 48 ore; nel secondo fine settimana di luglio l'imputata abbandonava la piccola per circa 72 ore, dal tardo pomeriggio dell'8 luglio e sino all'11 luglio”. Ma quando l’assenza è durata sei giorni, e mai per i giudici l'imputata ha avuto intenzione di rientrare prima, la piccola Diana era già morta di stenti.
Milano, 8 ago. (Adnkronos) - La procura di Genova indaga per corruzione anche per la cena elettorale dell'aprile scorso, evento di cui si dà atto già nella prima ordinanza che aveva portato ai domiciliari l'ex presidente ligure Giovanni Toti e l'imprenditore portuale Aldo Spinelli. Il 'nuovo' episodio contestato ai due indagati non entrerà a far parte dell'immediato fissato per il prossimo 5 novembre. Per i pubblici ministeri Federico Manotti e Luca Monteverde la cena che si è tenuta in una villa per raccogliere fondi, in vista delle elezioni regionali del 2025, nasconderebbe altro: dieci posti sarebbero stati riservati da Spinelli garantendo così 4.500 euro a favore di Toti. Un primo versamento e l'ipotesi di un secondo sono al vaglio degli inquirenti.
Parigi, 8 ago. (Adnkronos) - “Ricorso al Tas? Noi abbiamo fatto già due ricorsi presso la federazione mondiale e sono stati respinti, ora aspettiamo le motivazioni per il Tas, se presenteremo il ricorso lì sarà per dare riscontro formale al nostro disappunto, ma non credo sortirà gli effetti sperati”. Queste le parole di Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, in merito alle polemiche arbitrali in Italia-Ungheria di pallanuoto e i due ricorsi respinti. “La motivazione data in appello è che l’appello non può modificare risultato di una competizione…”, ha aggiunto, sottolineando poi il "dramma per i ragazzi, è allucinante che arbitri esperti, alle Olimpiadi, non abbiano la capacità di distinguere un atto violento da un gesto atletico eccezionale. Quello visto è un errore bestiale che è stato stigmatizzato da tutti, ma della solidarietà i ragazzi non sanno cosa farsene", ha aggiunto Barelli.
Tel Aviv, 8 ago. (Adnkronos) - Poco fa è stata lanciata una raffica di circa 15 razzi dal Libano verso la Galilea occidentale, nel nord di Israele. Lo scrive il giornale israeliano Ynet, citando l'Idf, secondo cui tutti i razzi hanno colpito aree aperte nei pressi del Kibbutz Kabri. Non si hanno notizie di feriti.
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