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Elezioni Usa, Trump: “Walz è come Sanders. Lui e Harris vogliono portarci al comunismo”

“Questo è un ticket che vorrebbe vedere questo Paese diventare immediatamente comunista“. Rispolverando il più antico ed efficace tra gli spauracchi tipici della cultura politica a stelle e strisce in un’intervista telefonica a Fox and Friends, Donald Trump ha attaccato Kamala Harris e il suo candidato vicepresidente Tim Walz, dal tycoon descritto come “un uomo […]

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“Questo è un ticket che vorrebbe vedere questo Paese diventare immediatamente comunista“. Rispolverando il più antico ed efficace tra gli spauracchi tipici della cultura politica a stelle e strisce in un’intervista telefonica a Fox and Friends, Donald Trump ha attaccato Kamala Harris e il suo candidato vicepresidente Tim Walz, dal tycoon descritto come “un uomo molto di sinistra, praticamente uguale a Bernie Sanders“. Walz “è una versione più intelligente di Harris”, ha aggiunto il tycoon, ma “debole sull’immigrazione e troppo concentrato sui transgender“.

Per il candidato repubblicano il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro – contro il quale si era mobilitata la sinistra dem per le sue posizioni su Israele – “sarebbe stato un candidato molto più forte”, ma è stato a suo giudizio penalizzato “perché ebreo“. Da qui, l’ennesima captatio benevolentiae nei confronti dell’elettorato ebraico: il non aver scelto Shapiro come possibile numero due alla Casa Bianca è “un insulto verso gli ebrei“. L’ex presidente ha specificato di “non essere un grande fan” di Shapiro, ma ha affermato che “sarebbe stata una scelta migliore” del governatore del Minnesota. “Credo che qualsiasi persona ebrea che vota per i democratici si dovrebbe far controllare le testa”, ha poi aggiunto Trump, ripetendo un argomento su cui insiste spesso.

Trump ha poi però raccontato un aneddoto riguardo a Walz, sostenendo di averlo salvato quando, nel 2020 durante le proteste dopo l’assassinio di George Floyd, “migliaia” di suoi sostenitori “con bandiere americane e del Maga (Make America Great Again, ndr)” avevano circondato la sua residenza. Secondo Trump fu lo stesso democratico a chiamare l’allora presidente per chiedergli “di far circolare la voce che era una brava persona“. L’intervento di Trump avrebbe fatto così ritirare i dimostranti, tanto che Walz l’avrebbe chiamato per ringraziarlo: “Mi ha telefonato e mi ha ringraziato molto, è stata l’unica volta che ho avuto a che fare con lui”, ha detto l’ex presidente. Che in verità nel 2019 aveva nominato Walz nel Consiglio del governatori.