Le polemiche continuano, anche per il pessimo cibo servito al Villaggio Olimpico. “Amo il pesce, ma la gente ci trova i vermi“, parola del nuotare britannico Adam Peaty ai microfoni di Inews. “A Tokyo il cibo era incredibile, anche a Rio. Ma questa volta, non ci sono abbastanza proteine“. Insetti indesiderati e attese di oltre 30 minuti prima di essere serviti. Per cercare di migliorare la situazione per i propri atleti, la federazione britannica – che già aveva denunciato il cibo scadente – ha reclutato degli chef direttamente dall’Inghilterra, così da potersi sentire “a casa”. Il progetto per la sostenibilità ambientale – che prevede la disponibilità di cibo per il 60% senza carne per un terzo a base totalmente vegetale – non soddisfa a pieno il 29enne, che si sente penalizzato: “Io voglio carne, ho bisogno della carne per gareggiare ed è ciò che mangio a casa, quindi perché dovrei cambiare?”. Ennesima dimostrazione che i Giochi perfetti non esistono. Nonostante lo sfarzo della capitale parigina e delle sue suggestive location .
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Peaty come Ceccon
Il Villaggio Olimpico nel mirino degli atleti, ancora una volta. “Non c’è l’aria condizionata, non si mangia bene e ci sono problemi col cibo: tutti stiamo vivendo le medesime situazioni e siamo nelle stesse condizioni”: le parole di Thomas Ceccon – al termine della semifinale nei 200 m dorso – si sono rivelate più attuali che mai. E se dormire sull’erba all’aria aperta è una soluzione a tutti problemi, significa che davvero qualcosa non sta andando. E dopo di lui, ci ha pensato Peaty a confermare il disagio e le difficoltà.
La fuga dal Villaggio Olimpico
“Saranno le Olimpiadi più verdi di sempre“, aveva promesso la sindaca di Parigi Anne Hidalgo. E invece, fino ad ora, è ricordata come l’Olimpiade delle polemiche. Le federazioni di Grecia, Serbia, Canada e Francia – seguendo l’esempio di Team Usa – hanno abbandonato i letti di cartone e il clima rovente della bolla di Saint-Denis per un più lussuoso hotel. Migliori condizioni possibili per potersi preparare alle prossime sfide
Il Cio: “Ascoltiamo e miglioriamo”
Denunce e dichiarazioni scomode che non sono passate inosservate al Comitato organizzatore. Così un portavoce: “Stiamo ascoltando gli atleti e prendiamo molto sul serio i loro feedback. Abbiamo lavorato in modo proattivo per adattare le forniture al crescente uso dei ristoranti del Villaggio Olimpico, nonché al consumo effettivo da parte degli atleti osservato nei primi giorni. Come risultato, le quantità di alcuni prodotti sono state significativamente aumentate ed è stato impiegato personale aggiuntivo per garantire che il servizio funzioni senza intoppi”.