Cinema

“Nella vita ci sono al massimo 20 estati buone, dai 17 ai 37 anni. Poi si sopravvive”: Enrico Vanzina svela i retroscena di Sapore di Mare

Il film uscirà nelle sale italiane 41 anni dopo il 29 agosto 2024 in versione restaurata 4k, riproponendo l’operazione commerciale fatta non più di un anno fa con l’altra hit vanziniana, Vacanze di Natale

di Davide Turrini
“Nella vita ci sono al massimo 20 estati buone, dai 17 ai 37 anni. Poi si sopravvive”: Enrico Vanzina svela i retroscena di Sapore di Mare

“Nella vita di ognuno di noi tra i 17 e i 37 anni ci sono al massimo venti estati buone”. Parola di Enrico Vanzina che con il fratello Carlo (scomparso nel 2018 a 67 anni ndr) ideò e scrisse una delle commedia cult del cinema italiano, Sapore di mare. Il film uscirà nelle sale italiane 41 anni dopo il 29 agosto 2024 in versione restaurata 4k, riproponendo l’operazione commerciale fatta non più di un anno fa con l’altra hit vanziniana, Vacanze di Natale. Enrico intervistato sul mini evento tardo estivo dal Corriere della Sera ha rievocato la genesi del film: “L’idea di Sapore di Mare era nata da una riflessione notturna, semplice e vera, ovvero che nella vita di ognuno di noi ci sono al massimo venti estati buone, tra i 17 e i 37 anni, in cui ti succedono tutte le cose più importanti, in amore, nel lavoro. Dopo si vive di rendita o si sopravvive”.

Come ricorda Vanzina, la storia che doveva rappresentare come sempre il divario socio-economico poveri-ricchi, tipico nei loro film, qui con i benestanti capitanati dal commendator Carraro (Ugo Bologna) e i figli Felicino e Luca (Christian De Sica e Jerry Calà) e dall’altro i caciaroni napoletani Pinardi, era ambientata a Forte dei Marmi negli anni sessanta, ma si girò a Fregene. “C’erano pochi soldi, con una comparsa (il mitologico Ennio Antonelli ndr) che faceva il bagnino e parlava toscano con tremendo accento romano, infatti fu doppiato”. I figli dell’indimenticabile Steno aveva già messo a segno memorabili titoli come I fichissimi, Eccezzziunale… veramente, Una vacanza bestiale e Arrivano i gatti, ma fino ad allora si erano produttivamente appoggiati ad un coraggioso e lungimirante produttore come Claudio Bonivento che portò a termine Sapore di mare spendendo il giusto e incassando più di dieci miliardi dell’epoca.

“Alla prima romana al cinema Empire, in mezzo agli spettatori, c’era Aurelio De Laurentiis. Finita la proiezione ci raggiunse entusiasta: “È un capolavoro, domani venite a pranzo con me che voglio farvi girare un film sulla neve”. Era Vacanze di Natale, il contratto lo firmammo su un tovagliolo”. Vanzina riporta anche un aneddoto sulla lavorazione e sul fratello Carlo, ad oggi totalmente inedito. “Pur avendo lavorato con le attrici più belle, sia io che Carlo, come nostro padre Steno, restavamo indifferenti, mantenendo il distacco più totale. Non quella volta. Carlo aveva un debole evidente per Isabella (Ferrari, nel film la splendida Selvaggia ndr), ne era infatuato, si prese una piccola sbandata, del resto lei allora era davvero straordinaria. Non so se fu corrisposta, non accadde nulla. Però ora non partite con il gossip”. I Vanzina hanno sempre ricordato di aver voluto omaggiare, con Sapore di mare, un autentico capolavoro come L’ombrellone di Dino Risi, interpretato allora da Sandra Milo, Enrico Maria Salerno e Raffaele Pisu, aggiungendoci poi tante hit musicali celebri – da Cocciante a Mina, passando dai pezzi balneari di Edoardo Vianello e dalla ballata struggente di Gino Paoli, Sapore di sale.

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