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Offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, 5 morti e 28 feriti. Putin: “Provocazione grave”. Usa: “Chiederemo spiegazioni a Kiev”

Prosegue l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk. L’operazione è iniziata ieri, quando soldati ucraini, supportati da carri armati, veicoli blindati e droni, hanno lanciato un attacco al di là del confine. I combattimenti continuano anche oggi: la volontà dell’esercito di Kiev è attirare le forze di Mosca nei pressi di Kursk per alleggerire la […]

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Prosegue l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk. L’operazione è iniziata ieri, quando soldati ucraini, supportati da carri armati, veicoli blindati e droni, hanno lanciato un attacco al di là del confine. I combattimenti continuano anche oggi: la volontà dell’esercito di Kiev è attirare le forze di Mosca nei pressi di Kursk per alleggerire la pressione sul fronte di Donetsk. Per il presidente Vladimir Putin “l’attacco è una provocazione su larga scala”, poiché “Kiev ha fatto ricorso a bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili”.

Secondo quanto dichiarato dal capo di stato maggiore delle forze armate russe, Valery Gerasimov, erano circa mille i soldati di Kiev. In totale, ha spiegato Gerasimov facendo rapporto a Putin, “le perdite del nemico ammontano a 315 persone, di cui almeno 100 uccise e 215 ferite“. Inoltre, “sono stati colpiti 54 veicoli corazzati ucraini, tra cui sette carri armati”. Il Cremlino afferma di aver fermato l’avanzata e di aver “impedito al nemico di entrare in profondità nel territorio russo grazie all’artiglieria e agli aerei da guerra”, seppur registrando perdite. I bombardamenti delle forze di Kiev, che hanno preceduto e accompagnato l’attacco, hanno provocato almeno cinque morti tra i civili, tra cui due membri dell’equipaggio di un’ambulanza, e almeno 28 feriti, tra cui sei bambini. I sistemi di difesa aerea di Mosca hanno abbattuto 26 droni e diversi razzi.

L’offensiva organizzata da Kiev ha sorpreso anche gli alleati statunitensi. Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, ha confermato che i funzionari di Washington dovranno chiedere spiegazioni ai colleghi ucraini, per capire cosa sta succedendo a Kursk. Il portavoce ha precisato che gli Stati Uniti “non hanno cambiato idea sul fatto di consentire all’Ucraina di usare le armi americane oltre confine solo per combattere le minacce immediate”. In questo senso, a Kiev dovranno chiarire cosa li abbia portati a un attacco così vasto oltre la frontiera.

“L’attacco ucraino alla regione russa di Kursk è l’ennesimo atto terroristico contro i civili che ha ovviamente preso di mira residenti pacifici” ha denunciato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova a Sputnik Radio, scrive la Tass. Il presidente Volodymyr Zelensky “ha mandato i cittadini ucraini nel tritacarne di Kursk per prolungare silenziosamente la mortale mobilitazione ucraina. Oggi ha firmato il relativo decreto”, prosegue, mettendo in relazione il tentativo di avanzata delle forze di Kiev con la firma da parte di Zelensky delle leggi che prolungano di altri tre mesi la legge marziale e la mobilitazione generale in Ucraina.

Il presidente Putin ha affermato che Mosca fornirà il massimo sostegno “in tutti i settori” alla regione di Kursk. “Migliaia” di residenti delle zone di confine vengono evacuati in queste ore verso altre regioni russe, secondo quanto riferisce l’agenzia Ria Novosti. Il governatore del Kursk, Alexei Smirnov, ha esortato i residenti a donare il sangue. In un messaggio condiviso su Telegram Smirnov ha spiegato che le banche del sangue sono in fase di rifornimento e che i servizi di emergenza sono stati messi in allerta. “Nelle ultime 24 ore, la nostra regione ha resistito eroicamente agli attacchi”, ha affermato.

Un’incursione ucraina potrebbe attirare riserve russe nell’area, finendo con l’indebolire le operazioni di Mosca in diversi settori del Donetsk, dove le truppe della Federazione hanno ultimamente intensificato gli attacchi. Ma potrebbe anche estendere l’impegno delle forze ucraine sul fronte, oggi già lungo più di 1000 chilometri. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, i bombardamenti russi, che si estendono alla regione ucraina di Sumy, “hanno impedito al nemico di avanzare in profondità nel territorio della Federazione Russa”. Secondo il canale Telegram russo Rybar, vicino alle forze armate, gli ucraini avrebbero preso il controllo di tre piccoli insediamenti: Nikolaevo-Darino, Darino e Sverdiklovo, ma le forze di Mosca sarebbero in difficoltà anche in altre zone. La stessa fonte afferma che circa 400 militari ucraini sono ancora presenti sul territorio russo, mentre altri 2mila sono concentrati in territorio ucraino a ridosso del confine.

E proprio nella regione di Sumy, interessata dai bombardamenti russi, è stata annunciata l’evacuazione obbligatoria in 23 insediamenti di cinque comunità per un totale di 6mila persone interessate, tra cui 425 bambini. Lo riportano i media ucraini, citando il capo dell’amministrazione militare regionale di Sumy, Volodymyr Artyukh. Nel frattempo a Kharkiv proseguono gli attacchi di Mosca. Un raid russo ha provocato un morto e 12 feriti, tra cui un bimbo di 8 mesi, e ha causato danni a una struttura sanitaria. “Gli attacchi devono finire. Proteggere i bambini, sempre”. È quanto si legge in una nota dell’Unicef su X.