Esausta e in lacrime. Massimo Stano e Antonella Palmisano chiudono la staffetta mista al sesto posto, rimanendo a secco di medaglie in questa Olimpiade tre anni dopo il doppio trionfo di Tokyo. Dopo le prove individuali, anche nella staffetta le condizioni fisiche giocano un ruolo da protagonista (in negativo) per gli atleti azzurri. In lotta per la terza posizione, Palmisano va in crisi e chiude la gara lontana dal podio. Terminata la gara, la marciatrice pugliese – visibilmente a corto di energie – è stata consolata dal suo compagno di staffetta per il risultato finale ottenuto. Ai microfoni di Rai Sport ha poi rivelato: “Ho avuto il Covid in questi giorni: abbiamo tenuto tutti all’oscuro. Sono sempre stata isolata e monitorata. Non avevo forze. Ci siamo detti ‘diamo il massimo’. Nella seconda parte ho pagato il conto. Alla fine siamo contenti”.
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Tokyo d’oro, Parigi è un incubo
Una marcia senza medaglie. Da Tokyo a Parigi, l’impresa non si ripete: i 20km e la staffetta mista lasciano l’amaro in bocca. Podi sfiorati e tanta sfortuna: la caviglia di Stano si gira e Palmisano si ritira. In quella mista, i due marciatori arrivano solo sesti: Stano aveva concluso la sua frazione al terzo posto, Palmisano chiude a oltre 3 minuti dall’oro. “Avevo un po’ di paura per la caviglia ma i fisioterapisti mi hanno detto di andare. E ho spinto nonostante una vescica. Non ci importa della posizione, abbiamo dato il massimo. Non possiamo recriminare”, ha concluso Stanto.