Una situazione paradossale che non convince la federazione italiana. Nonostante sia stata comunicata la possibilità di provare il campo gara che ospiterà la 10km in acque libere – che comprende il tratto di Senna tra pont Alexandre III e pont de l’Alma – negli stessi orari delle gare in programma giovedì e venerdì dalle 7.30, i nuotatori Giulia Gabbrielleschi, Ginevra Taddeucci, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri (che non hanno fatto mancare il loro disappunto circa la situazione di disagio) hanno deciso di allenarsi in una piscina del circuito olimpico. Una scelta presa dal coordinatore tecnico della nazionale Stefano Rubaudo, dal tecnico Fabrizio Antonelli e dagli stessi atleti. Confermato anche il programma-gare: giovedì 8 agosto la 10km femminile e venerdì 9 agosto quella maschile entrambe con inizio alle 7.30.

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La presa di posizione dell’Italia
Ci fidiamo degli organizzatori e delle professionalità medico-scientifiche deputate ai controlli della Senna, ma preferiamo evitare rischi di contaminazioni di qualsiasi genere provando il campo gara”, ha commentato il tecnico Fabrizio Antonelli. “Abbiamo svolto allenamenti specifici per nuotare pro e controcorrente e abbiamo studiato nel dettaglio il campo gara. Siamo pronti ad affrontare avversari e difficoltà ambientali”. Intanto, le prove nella Senna sono state aperte da quattro ragazzi junior della Francia che hanno fatto da apripista ripresi dalle telecamere. Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò rimane fiducioso, ma ha definito la situazione attuale “borderline”.

La rassicurazione del Comitato e la denuncia del Belgio
“La Senna è balneabile e le gare possono svolgersi“. Spiazzanti le parole di Anne Descamps – portavoce del Comitato organizzatore di Parigi – annunciate nella giornata di ieri (martedì 6 agosto) al Media Center di Parigi. “Il 5 agosto le concentrazioni di escherichia coli erano molto basse nei tre punti dove sono stati prelevati i campioni. Le analisi sono state eseguite correttamente e c’è la balneabilità. I risultati delle analisi sono arrivati alle 10.30 e i valori per gli enterococchi sono fra 242 e 378, quindi all’interno dei margini stabiliti per la balneabilità”. Una contraddizione rispetto alla scelta di cancellare gli allenamenti di Paltrinieri e colleghi, che viene spiegata così: “C’è un solo valore al di sopra della soglia ma relativo a un punto dove è stato prelevato un campione molto lontano dal sito delle gare. Ci siamo basati sui risultati sui test di laboratorio relativi ai campioni presi 24 ore prima della gara, sono decisioni che vengono prese con la dovuta prudenza“. Nel frattempo, dopo il primo caso di Escherichia coli – il batterio presente nel fiume – della belga Claire Michel (“Sono stata curata bene e mi riprenderò. Sono però davvero devastata per la squadra e mi dispiace finire i Giochi in questo modo”), la sua federazione ha deciso di non partecipare alla staffetta e di criticare apertamente l’organizzazione.

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