La Regione Calabria chiede al governo “il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale in relazione alla situazione di grave deficit idrico nel comparto idropotabile in atto nei territori della città metropolitana di Reggio Calabria, della Provincia di Crotone e in alcuni comuni della provincia di Cosenza“. La Giunta calabrese, che si è riunita oggi a Catanzaro, ha approvato una specifica delibera su proposta del presidente Roberto Occhiuto. Lo scorso maggio il Consiglio dei ministri aveva approvato lo stato di emergenza in Sicilia.
Lo scorso 27 luglio il presidente calabrese aveva già emesso un decreto con il quale si dichiarava “lo stato di emergenza regionale di Protezione civile, conseguente alla situazione di grave carenza idrica di carattere potabile nei territori della provincia di Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria”. Nella richiesta deliberata oggi in Giunta si avanza la richiesta per i comuni di Calopezzati, Caloveto, Cariati, Corigliano Rossano, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Scala Coeli, Acri, Bisignano, Luzzi, Rose, S. Cosmo Albanese, S. Demetrio Corone, S. Giorgio Albanese, Santa Sofia D’Epiro, Vaccarizzo Albanese, tutti in provincia di Cosenza. “Con una delibera ad hoc che riguarda esplicitamente il comparto agricoltura – si legge in una nota – la Giunta ha inoltre richiesto al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste il riconoscimento dello stato di calamità naturale in seguito all’eccezionale e prolungata siccità verificatasi in Calabria nel periodo luglio 2023-giugno 2024. Il presidente Occhiuto, con un suo decreto firmato oggi ha esteso lo stato di emergenza regionale di Protezione Civile in relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della città metropolitana di Reggio Calabria e della provincia di Crotone – dichiarato con DPGR n. 40 del 26 luglio 2024 – ai territori dei Comuni serviti dagli schemi acquedottistici ‘Macrociolì e ‘Trionto – Sila Greca’ in provincia di Cosenza”.
“Con gravissimo, colpevole e ingiustificabile ritardo, la giunta regionale della Calabria ha chiesto al governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale a fronte della tremenda e datata carenza d’acqua in territori della Città metropolitana di Reggio Calabria e della Provincia di Crotone, come in diversi Comuni del Cosentino”. Lo scrive il Pd calabrese, guidato dal senatore Nicola Irto, in relazione al “comportamento della giunta regionale di centrodestra – riporta la nota – presieduta da Roberto Occhiuto, rispetto all’allarme sull’acqua, che sindaci, gli agricoltori, gli allevatori, gli albergatori, i ristoratori, i titolari di altre attività e l’Ordine dei Geologi avevano lanciato da tempo, restando purtroppo inascoltati. Nonostante i tanti e ripetuti solleciti, tra cui i nostri, la giunta regionale -sostengono i dem calabresi – ha ignorato a lungo il problema, mostrando una superficialità e incapacità senza precedenti. Eppure, lo scorso inverno era stato privo di precipitazioni, come in parte il periodo precedente. Tuttavia, nessuno, alla Cittadella, ha poi pensato di muoversi per tempo e pianificare misure concrete, a partire dalle trivellazioni per pozzi, dalla raccolta delle acque e dall’ottimizzazione della risorsa idrica”.