Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha cancellato un viaggio in Asia centrale in seguito ad un allarme su un possibile “mega-terremoto” che potrebbe verificarsi nel Paese. L’allerta è stata lanciata dagli scienziati dell’Agenzia metereologica giapponese (Jma), che hanno affermato il rischio di un sisma di proporzioni devastanti attorno alla Fossa Nankai, lungo la costa del Pacifico.

L’allarme – Nella giornata di ieri, gli scienziati hanno parlato di un rischio terremoto diventato improvvisamente più alto. È la prima volta che nel Paese viene diramata un’allerta del genere in caso di sisma. L’avviso segue il sisma di magnitudo 7.1 registrato nella regione del Kyushu – nel versante sud-occidentale dell’arcipelago – alle 16:42 locali (le 9:42 in Italia). Per questo motivo, la commissione formata da esperti ha invitato la popolazione a prepararsi ad ogni evenienza.

Una faglia pericolosa – In base alle stime del governo giapponese, ci sono il 70-80% di possibilità che un terremoto di magnitudo 8 o 9 si verifichi lungo la fossa entro i prossimi 30 anni, con un numero di morti che potrebbe superare i 320.000. La fossa del Nankai è una depressione lineare del fondo oceanico situata nel Nankaido, la regione geografica marina posta a sud dell’Honshu, l’isola più grande del Giappone. L’area – che si estende a circa 900 km al largo della costa, e che corre pressoché parallela alla linea tettonica mediana giapponese – copre una faglia che è all’origine dei più devastanti terremoti degli ultimi secoli.

“In qualità di primo ministro con la massima responsabilità per la gestione delle crisi, ho deciso che resterò in Giappone per almeno una settimana”, ha detto il primo ministro Kishida ai giornalisti.

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