Crime

Emanuela Orlandi, gli audio esclusivi: “Noi entriamo anche nella vicenda Gregori”. La telefonata dei rapitori che lega la sua scomparsa a quella di Mirella

L'audio esclusivo è tratto da una telefonata dei rapitori all’avvocato Gennaro Egidio

La scomparsa di Emanuela Orlandi è uno dei misteri più oscuri e complessi del nostro Paese. Mentre ci sono tre inchieste aperte per far luce sul caso della 15enne vaticana scomparsa nel 1983, proponiamo una ricostruzione accurata delle prime fasi della vicenda, con audio dell’epoca concessi a FqMagazine in esclusiva da Pietro Orlandi.

Il legame con Mirella Gregori

Emanuela Orlandi non è l’unica ragazzina inghiottita dal nulla nell’estate del 1983 anche se per tutte le vicende collegate alla sua triste storia, la sua resta la scomparsa più oscura e misteriosa d’Italia. Ma quell’estate dal cuore di Roma spariranno tante adolescenti per cui si arriverà anche a scrivere inchieste giornalistiche sulla “tratta delle bianche”. Tra tutte le ragazzine scomparse nel 1983, ce n’è una in particolare che spesso è stata definita “l’altra Emanuela”, tant’è che la commissione di inchiesta nata nel 2023 indaga congiuntamente sui due casi. La ragazza in questione, ammesso che ci sia davvero un legame, è Mirella Gregori, sparita dalla sua casa in via Nomentana il pomeriggio del 7 maggio del 1983, dopo aver risposto al citofono ad un suo compagno delle medie, tale Alessandro, o almeno questo è ciò che la 15enne dice quel giorno alla madre Maria Vittoria Arzenton, prima di chiudersi per sempre la porta alle spalle e andare a quell’appuntamento con il suo amico. Interrogato, Alessandro ha sempre negato di aver visto o cercato Mirella quel giorno. Ma c’è davvero una connessione tra le scomparse delle due ragazze? Non ci sono risposte, solo tante ipotesi.

Il primo elemento ufficiale che incatena il destino di Emanuela e Mirella è il Komunicato I, arrivato nella redazione Ansa di Milano da parte del Turkesh, il fronte turco anticristiano, il 4 agosto del 1983, tre mesi dopo, e che in cambio delle ragazze chiede la liberazione dell’attentatore del Papa, Alì Agca. Salvo poi più smentite, da parte di un funzionario della Stasi, Gunther Bonsack che parla di un grottesco depistaggio denominato “operazione Papa”, per distogliere l’attenzione dai servizi sovietici negli anni della Guerra Fredda. Poco dopo, a settembre, al bar “Coppa d’oro” dei Gregori arriva una telefonata da parte di presunti rapitori. “Maglieria Antonia, jeans Redin con cintura, maglietta intima di lana, scarpe con il tacco di colore nero lucido marca Saroyan di Roma”: è l’elenco degli indumenti, biancheria compresa, indossati da Mirella il giorno della scomparsa. Poi, più nulla.

Nel luglio del 1983 i quotidiani nazionali pubblicano gli identikit di due uomini che avevano fermato Emanuela mentre tornava dal mare con le sue amiche, pochi giorni prima della scomparsa. Emanuela quel giorno è in via dei Corridori e c’è anche sua sorella Maria Cristina quando un’auto accosta e allungando un braccio la sfiora dicendo: è lei. Quando agli amici vengono mostrate delle foto di alcuni elementi della Magliana, dicono che sono simili ai due a bordo dell’auto (da un verbale del 15 luglio del 1983). Anche Mirella viene pedinata nei giorni precedenti alla scomparsa. Due strani personaggi vengono visti scattare foto all’inaugurazione del bar della famiglia di Mirella Gregori, in via Volturno, due giorni prima della scomparsa. Li nota la madre di Mirella che, innervosita da quelle strane presenze, li manda via dal bar. Questi due uomini intrufolatisi al bar con molta probabilità sono gli stessi che vedono che quel giorno Mirella ha un litigio con il suo fidanzatino, un “ragazzo di borgata”. Lo riportano gli stessi presunti rapitori delle due ragazze (o almeno si spacciano per tali) all’avvocato Gennaro Egidio che si occupa di entrambe le sparizioni, quelle di Emanuela e Mirella. “Convocate una conferenza stampa per Emanuela per smentire elementi estranei. Noi entriamo anche nella vicenda Gregori. Durante l’inaugurazione del locale la ragazza (Mirella, ndr) é stata vista da due nostri elementi, che poi questa è l’unica investigazione buona dei militari. La ragazza ha avuto un baruffo con il suo ragazzo”. L’avvocato Egidio conferma questo litigio, e aggiunge il nome del ragazzo di Mirella. Quei due uomini erano davvero nel bar della famiglia di Mirella, quel giorno. E non erano due persone qualunque ma elementi che erano coinvolti nellla scomparsa di Mirella Gregori. Mentre chiedono a Egidio di convocare una conferenza stampa su Emanuela, gli anonimi telefonisti rivendicano anche il sequestro di Mirella dando informazioni sulla ragazza.