I sindacati festeggiano: finisce bene la vertenza sui lavoratori della fabbrica Marelli di Crevalcore, di cui l’azienda l’anno scorso ha deciso la chiusura. I 229 operai impiegati nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio per motori endotermici sono stati ricollocati, trasferiti o avviati alla pensione. Venerdì è stato firmato all’Assessorato regionale allo Sviluppo economico, in maniera definitiva, l’accordo che prevede il passaggio dii 152 di loro a TecnomeccanicaCrevalcore. Sono stati sottoscritti inoltre il piano industriale, il contratto integrativo aziendale e l’accordo per la cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione. Lo annunciano in una nota Fim, Fiom, Uilm nazionali con Fim, Fiom, Uilm Bologna. I lavoratori passano attraverso la cessione del ramo d’azienda da Marelli a Tecnomeccanica, senza interrompere il rapporto di lavoro e mantenendo in essere, quindi, tutti i diritti e i trattamenti economici che avevano maturato in precedenza. Dal 26 agosto riprenderanno il lavoro circa 90 dipendenti e nei mesi da settembre a dicembre è prevista la piena saturazione, con il ritorno all’attività lavorativa di tutte le lavoratrici e i lavoratori.

È stato, inoltre, presentato il piano industriale che prevede, tra l’altro, investimenti per circa 20 milioni di euro, di cui quasi 12 tra il 2024 e il 2025, soprattutto per l’acquisto di nuovi stampi e nuovi macchinari oltre a un parco fotovoltaico fondamentale per la sostenibilità economica e ambientale della fonderia. Nello stabilimento troveranno spazio anche un reparto di lavorazioni meccaniche e un reparto per la componentistica di plastica.

Si conferma il mantenimento del sito produttivo di Crevalcore con una prospettiva di crescita ed è stata data, coerentemente con gli obiettivi sindacali, una risposta a tutti i 229 dipendenti: 152 continueranno a lavorare nel sito, 40 hanno chiesto e ottenuto il trasferimento incentivato in altre sedi di Marelli, i rimanenti hanno optato per l’uscita incentivata e volontaria prevalentemente finalizzata alla pensione. “Soddisfazione unanime”, viene espressa dalla Rsu e da Fiom, Fim e Uilm sia territoriali che nazionali per la gestione della vertenza.

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