Economia & Lobby

Made in Italy a picco in giugno. Volumi esportati giù dell’8,6%, pesa la Germania. Scendono anche le importazioni

Il governo continua a vantare le performances dell’economia italiana, l’Istat continua a diffondere pessimi dati. Dopo quelli su industria e consumi, ecco quello sulle esportazioni di giugno, in calo del 6,1% in valore rispetto all’anno prima e, addirittura, dell’8,6% nelle quantità. Consola poco il + 0,5% su maggio che era stato a sua volta un mese debole. Crollano le importazioni , – 9,3%, a testimonianza di un’attività economica sempre più fiacca. Questo fa si che il saldo sia positivo per 5 miliardi di euro

Scende soprattutto l’export verso l’Austria (- 11,7%), il Belgio (- 10,5%) e la Germania (- 8,7%). Le difficoltà dell’economia tedesca, che non sembrano destinate a risolversi a breve, sono destinate inesorabilmente a contagiare quella italiana, il tessuto manifatturiero del Nord è fortemente integrato nelle filiere tedesche.

Male anche esportazioni per la Francia, altro grosso partner economica, che scendono del 3,2% sul giugno 2023. Salgono viceversa quelle per la Spagna (+ 2,6%). Fuori dall’Europa, ancora forte il calo verso la Russia ( – 9,3%). L’export per gli Stati Uniti mostra un incremento del 3,8% le importazioni di quasi il 13%, con la spinta degli acquisti di gas liquefatto usato per compensare lo stop delle forniture dalla Russia.

Quanto ai diversi comparti industriali affonda l’auto (- 21% su base annua) trascinando tutto il settore mezzi di trasporto (- 13%). Male la meccanica (la voce più importante della nostra industria) le cui esportazioni arretrano dell’8,2%. Restando tra i settori di punta del made in Italy, il tessile e abbigliamento scende di ben il 13%. L’export di mobili cala dell’8%. Tiene il comparto alimentari (+ 0,7%).