Sedici prigionieri, americani e non, non sono più in carcere nella Federazione: sono stati liberati grazie allo scambio prigionieri Usa-Russia, il più spettacolare e massiccio dalla Guerra Fredda, ma non sono terminate le conseguenze dell’operazione che ha richiesto oltre un anno di preparazione. Bloomberg ha licenziato la sua inviata alla Casa Bianca, Jennifer Jacobs: ha pubblicato troppo presto anticipazioni sullo scambio (violando l’embargo richiesto dal Wall Street Journal) e avrebbe “potuto mettere in pericolo l’incolumità degli americani rilasciati”.
Ma la Casa Bianca ha lasciato indietro qualcuno, in Russia. Ieri per una ballerina russo-americana, la 33enne Ksenia Karelina, l’accusa ha richiesto 15 anni di carcere durante un’udienza a porte chiuse a Sverdlovsk. È tacciata di aver sostenuto le forze armate ucraine e di aver donato munizioni: ciò che ha realmente fatto, dicono i legali della residente di Los Angeles, è una donazione, di soli 51 dollari, a un’associazione che si occupa di soccorso umanitario per gli ucraini. Si è comunque dichiarata colpevole ai togati, sperando in una pena più clemente.
Washington è riuscita a riportare a casa il reporter del Wall Street Journal Gershkovich e il marine Whelan, ma ha lasciato in cella un insegnante di storia della Pennsylvania, il 63enne Marc Fogel, che insegnava nella Capitale russa un da decennio. Proprio come la cestista Brittney Griner, star del basket Usa, nel 2021 è stato accusato di traffico di droga per il possesso di minuscole dosi di marijuana curativa che usava per il dolore. Pena: 14 anni di galera. Non è rientrato nell’ultimo scambio dove sono stati rilasciati, oltre gli americani, sette dissidenti russi, oppositori del Cremlino. La moglie del professore, Jane, ha obiettato con una dichiarazione ripresa dal New York Times: “Hanno avuto la priorità su cittadini americani”. Ballerini, insegnanti e pure musicisti. Il cantante rock americano Michael Travis Leake è stato condannato a 13 anni di galera per traffico di droga. In galera in Russia rimane anche un cittadino francese, Laurent Vinatier, sospettato di spionaggio.
Secondo l’ong Ovd-info, dichiarata non grata dalle autorità russe che l’hanno bandita, ci sono almeno 3mila russi dietro le sbarre per crimini legati alla violazione delle severe leggi emanate dall’avvio del conflitto. In Bielorussia invece sei prigionieri politici hanno perso la vita in detenzione, molti sono stati tenuti in isolamento per oltre un anno ha ricordato oggi Borrell, l’Alto rappresentante Ue, ricordando l’anniversario delle proteste di piazza avvenute quattro anni fa nel Paese di Lukashenko.