Milioni di italiani si apprestano a caricare le macchine, da stasera il secondo grande esodo estivo. Saranno, nel complesso, vacanze più costose dell’anno scorso, dalle autostrade ai gelati, è aumentato tutto. Gli stipendi invece no. C’è però un piccolo sollievo. Diversamente da quanto accade, non di rado, in occasione dei grandi spostamenti i prezzi di benzina e gasolio stanno scendendo, portandosi sui livelli più bassi dallo scorso 5 febbraio. Un litro di benzina self service si vende, in media, a 1,832 euro, la stessa quantità di gasolio a 1,711 euro. In modalità servito il costo è rispettivamente di 1,976 euro e 1,856. “Merito” del petrolio, le cui quotazioni sono in calo da inizio luglio. Un mese e qualche giorno fa un barile di brent si scambiava a 87 dollari, ora a 79 (con una risalita di 3 dollari negli ultimi 4 giorni). Meglio approfittare, prima che un eventuale peggioramento della situazione in Medio Oriente o in Ucraina prolunghi la ripresa delle quotazioni.
Nelle aree di servizio autostradali i prezzi sono mediamente più alti rispetto alla rete ordinaria, con una differenza di circa nove centesimi al litro sulla benzina in self service e di quasi undici centesimi sul gasolio. Il differenziale è più che doppio sul servito. Questo vuol dire che per un pieno di 80 litri di gasolio si spendono in media quasi 19 euro in più in autostrada. Facendo la differenza tra il prezzo in modalità servito in autostrada e il self service sulla rete ordinaria, la differenza sulla benzina è addirittura di 36 centesimi al litro: per un pieno di 80 litri il sovrapprezzo in autostrada sale a quasi 29 euro.