Nella regione di Kursk continua la controffensiva ucraina. Al quinto giorno di combattimenti, Mosca ha annunciato l’introduzione di un regime speciale antiterrorismo in tre regioni di confine: Belgorod, Kursk e Bryansk. Il protocollo, che verrà applicato dal Comitato nazionale antiterrorismo, comporta diverse restrizioni per la popolazione. Il ministero delle Emergenze russo ha dichiarato che oltre 76mila persone sono state evacuate dall’area. Il ceo di Rosatom, la società nucleare statale russa, Alexey Likhachev, in una conversazione avuta con il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, ha affermato che “le azioni dell’esercito ucraino rappresentano una minaccia diretta per la centrale nucleare di Kursk, nonché per l’industria nucleare mondiale”. Sul campo, nella notte un bombardiere russo Su-34 ha colpito le forze ucraine con una bomba esplosiva aria-combustibile da 500 kg.

L’offensiva di Kiev – La scorsa notte, intanto, Kiev ha continuato gli attacchi in territorio russo. Le difese aree di Mosca, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa, hanno abbattuto 32 droni ucraini sulle regioni di Kursk e Yaroslavl. Secondo il ministero russo, “Kiev ha tentato di effettuare un attacco” utilizzando velivoli senza pilota sul territorio russo: “32 droni ad ala fissa sono stati intercettati e distrutti dalle unità di difesa aerea in servizio. Ventisei erano sulla regione di Kursk e altri sei in quella di Yaroslavl”. Secondo quanto dichiarato dal Cremlino, durante i combattimenti verso la regione russa di Kursk, l’Ucraina ha perso fino a 1.120 militari, 140 veicoli corazzati, tra cui 22 carri armati e altra attrezzatura militare. Solo nell’ultime giornata di guerra, secondo Mosca, sono morti 175 militari ucraini e l’esercito di Kiev ha perso 36 veicoli corazzati. “L’operazione per distruggere le formazioni delle forze armate ucraine continua”, ha affermato la Difesa russa.

Il contrattacco russo passa da Teheran Mosca cerca nuovi modi per contrattaccare. Secondo fonti dell’intelligence europee, citate da Reuters, decine di militari russi vengono addestrati in Iran per usare il sistema missilistico balistico a corto raggio Fath-360, che lancia missili con una gittata massima di 120 km e una testata da 150 kg. Le fonti dell’intelligence si aspettano l’imminente consegna di centinaia di armi guidate da satellite alla Russia per la sua guerra in Ucraina. Secondo le fonti, i rappresentanti del ministero della Difesa russo hanno firmato un contratto il 13 dicembre a Teheran con l’Iran per il Fath-360 e un altro sistema missilistico balistico, l’Ababil. Mosca possiede i propri missili balistici, ma la fornitura di Fath-360 potrebbe consentirle di utilizzare una parte maggiore del suo arsenale per obiettivi oltre la linea del fronte, impiegando al contempo testate iraniane per obiettivi a distanza più ravvicinata, ha affermato un esperto militare.

La minaccia alla centrale nucleare – Il ceo di Rosatom, la società nucleare statale russa, Alexey Likhachev, in una conversazione avuta con il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Rafael Grossi, ha affermato che “le azioni dell’esercito ucraino rappresentano una minaccia diretta per la centrale nucleare di Kursk, nonché per l’industria nucleare mondiale”. Ne ha dato notizia Ria Novosti. Attualmente, riferisce l’agenzia, l’impianto funziona normalmente.

Il regime antiterrorismo – Il Comitato nazionale antiterrorismo russo ha annunciato l’introduzione di un regime speciale antiterrorismo – che comporta restrizioni per la popolazione – nelle al confine con l’Ucraina. Lo scrive Ria Novosti. “Il regime di Kiev ha compiuto un tentativo senza precedenti di destabilizzare la situazione in diverse regioni del Paese”, ha detto il comitato in riferimento alle azioni militari a Kursk. “Per garantire la sicurezza dei cittadini e reprimere le minacce di atti terroristici” il capo dell’Fsb Bortnikov “ha deciso di organizzare operazioni antiterrorismo a Belgorod, Bryansk e Kursk”.

Bomba di Mosca da 500 kg – Mosca ha colpito le forze ucraine nel tratto di confine della regione di Kursk con una bomba da 500 kg: lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, come riporta la Tass. “L’equipaggio di un cacciabombardiere supersonico multifunzionale Su-34 delle Forze Aerospaziali ha effettuato un attacco notturno contro un gruppo di uomini ed equipaggiamenti militari ucraini in una zona di confine della regione di Kursk”, si legge in un comunicato. “Nell’attacco è stata utilizzata una bomba esplosiva aria-combustibile Odab-500 (da 500kg, ndr), con un modulo universale di planata e correzione”, conclude la nota. Il ministero della Difesa russo ha annunciato di avere colpito con un missile a testata termobarica il sito di dispiegamento di mercenari stranieri nella periferia meridionale di Sudzha, nella regione di Kursk. Lo riporta Interfax. Le armi termobariche sono composte quasi al 100% da combustibile esplosivo che risucchia l’ossigeno e sono notevolmente più potenti – e la loro esplosione dura più a lungo – degli esplosivi convenzionali dello stesso peso. Nell’attacco effettuato dall’esercito russo sono morti “15 mercenari stranieri”.

Attacco ucraino nel Mar Nero – La marina e l’intelligence militare dell’Ucraina hanno condotto un attacco a una piattaforma di gas nel Mar Nero, dove ieri erano stati inviati personale e equipaggiamento russi. Lo scrive Ukrainska Pravda citando Dmytro Pletenchuk, portavoce della marina ucraina. Circa quaranta soldati russi sarebbero stati uccisi. “Gli occupanti hanno utilizzato questa posizione per manipolare i segnali gps e mettere a repentaglio la navigazione civile. Non possiamo permetterlo”, ha scritto Pletenchuk in un post su Facebook con un video dell’attacco, successivamente cancellato. “Mezza giornata prima dell’attacco, il nemico aveva piazzato equipaggiamento e personale militare sulla piattaforma. Non c’erano civili e la piattaforma non stava svolgendo le sue normali funzioni”, ha precisato aggiungendo che “non era la prima operazione di questo tipo”.

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