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Prodi: “Urge intesa con Mosca, ma l’Italia è irrilevante. Situazione internazionale è fragile, un incidente può innescare una tragedia”

In uno scenario geopolitico come quello attuale, basta un incidente per innescare una tragedia. È il pensiero dell’ex presidente del Consiglio Romano Prodi che, intervistato da Repubblica, ha commentato la situazione internazionale: le tensioni sul fronte mediorientale, il perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina e il ruolo dell’Italia nello scacchiere. “Oggi mi preoccupa la possibilità di un incidente. Potrebbe innescare una vera tragedia. E all’incidente ci siamo già andati vicini in più di un’occasione. Ecco, quello mi preoccupa e mi angoscia, perché tra la guerra a Est che non si ferma e quella in Medioriente che cresce, la situazione internazionale non è mai stata così fragile”, ha dichiarato l’ex presidente della Commissione europea.

Sul fronte della guerra a Gaza “se ne discute da tempo di una tregua, e ogni volta ci si spera, più che crederci. Perché qui il rischio è che si arrivi a una tregua a Gaza quando Gaza non c’è più“. Tra il confronto Iran-Israele e la guerra Russia-Ucraina “in questi giorni sì, il fronte mediorientale è il più rischioso per tutti. Ma per gli effetti sugli equilibri internazionali è ancora la guerra tra Russia e Ucraina il terreno su cui bisognerebbe riuscire a intervenire in cerca di un accordo. Ma nessun accordo ci sarà fino a che non si voterà negli Stati Uniti, e quindi è inutile farsi illusioni, almeno per i prossimi mesi”. In tutto questo l’Italia resta ai margini: “Mi sembra che nel Paese prevalga l’inedia, a tratti il nulla assoluto, il che ci sta relegando a un ruolo di pressoché totale irrilevanza. E anche questo non mi è di grande conforto”.

A Bologna qualche giorno fa si è riaccesa la polemica sulla matrice neofascista della strage, col coinvolgimento anche della premier Giorgia Meloni: “Purtroppo quest’anno non ho potuto esserci. Però una cosa credo che la si possa dire: rispettare le sentenze per quello che sono e per quello che dicono sarebbe doveroso, da parte di tutti, indipendentemente dal ruolo che ciascuno ricopre”.