Inghilterra. Chi legge queste mie righe avrà presente le rivolte/riots/proteste razziste di estrema destra che hanno bersagliato nei giorni scorsi moschee e centri di accoglienza per richiedenti asilo. Mercoledì sera si sono fermate, o meglio sono state fermate da contromanifestazioni molto partecipate e sono state prevenute e represse dalla polizia. Si vedrà ora che succede nel fine settimana del 10/11 agosto.

Analizzando con attenzione i media inglesi si ricavano questioni da discutere di enorme interesse, dato che estrema destra e xenofobia (in particolare contro i migranti che stanno arrivando) sono fenomeni fondamentali in tutto l’Occidente o anche in tutto il mondo. Può darsi che gli episodi inglesi siano stati sopravvalutati: hanno provocato una ondata di paura e di preoccupazione in tutto il paese come se si fosse davanti a una enorme ondata che poi si è rivelata fragile e limitata. Ma è comprensibile la preoccupazione, perché i protagonisti degli assalti erano persone comuni: certo perlopiù giovani spesso ubriachi e/o con piccoli precedenti penali, insomma tipo hooligans. Ma appunto per questo erano (o sono) potenzialmente molti.

La mia impressione è che l’atteggiamento tenuto dal nuovo governo inglese e più in generale dal sistema democratico sia stato contemporaneamente interessante e discutibile. E’ impressionante come Starmer e la polizia siano più o meno la stessa cosa e con Guardian, Indipendent e Times stiano criminalizzando (anzi, di più) i rivoltosi razzisti. Foto del volto in prima pagina, condanne lampo ad anni di galera senza condizionale, persone in carcere per un tweet poi cancellato; “vi verremo a prendere a uno a uno a casa” dicono ai razzisti violenti i governanti e i capi della polizia.

Contemporaneamente non solo non si invocava la mobilitazione democratica e solidale, ma la si scoraggiava “per evitare incidenti”. Le manifestazioni antirazziste, che di fatto hanno numericamente sopraffatto quelle razziste, sono avvenute e hanno avuto successo nonostante i capi della polizia (che in Gb parlano come fossero sindaci) le sconsigliassero. Nonostante i laburisti e i media progressisti le abbiano snobbate. È interessante discutere quello che accade: positivo che si alzi la guardia e che la polizia si senta impegnata a difendere moschee e centri di accoglienza. E’ anche forse positivo – ma da discutere la praticabilità – che si proceda all’arresto contro chi scrive in Internet incitando alla violenza.

Mi lascia perplesso che non si voglia la mobilitazione popolare e che si punti solo sulla galera, almeno così pare. Ma c è una società civile che si è mobilitata, ha prevalso mercoledì e prevarrà ancora. Mentre sto scrivendo, una ministra di Starmer ha ripetuto che “i politici” (non so a chi si riferisca) non dovrebbero invitare la gente a scendere in piazza.

Starmer ha detto che gli assalti razzisti sono stati fermati perché i potenziali assalitori hanno avuto paura della durezza della repressione. Che è importante che si riempiano le strade di poliziotti e che i giudici siano pronti a condannare entro pochi giorni. Non è stato capace (o mi è sfuggito?) di dire due parole due sulla solidarietà, la partecipazione popolare, i valori costituzionali, la convivenza. Pensa di scacciare la paura con la paura. Per fortuna (e necessariamente) ci sono altri soggetti che si sono fatti carico di incarnare la speranza.

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