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Contro-invasione in Russia, Zelensky chiede carta bianca agli alleati: “Eliminare ogni limite ai nostri attacchi, così la guerra potrà finire”

“Per fermare veramente il terrore russo, abbiamo bisogno non solo di un vero e proprio scudo aereo che protegga tutte le nostre città e comunità, ma anche di soluzioni forti da parte dei nostri partner, soluzioni che eliminino le restrizioni alle nostre azioni difensive”. Così su Telegram Volodymyr Zelensky invoca la benedizione degli alleati al superamento dell’ultima linea rossa del conflitto, la contro-invasione del suo esercito in corso ormai da giorni nelle regioni russe di Belgorod e Kursk. Il presidente ucraino chiede di poter usare le armi fornite dall’Occidente per “spingere la guerra nel territorio dell’aggressore” (obiettivo annunciato esplicitamente) promettendo che sarà la svolta decisiva per la vittoria: “Quando la capacità a lungo raggio dell’Ucraina non avrà più limiti, questa guerra avrà sicuramente un limite: avvicineremo davvero la sua giusta fine“. E insiste sul fatto che i limiti imposti finora penalizzino il suo Paese nel conflitto: “Solo in questa settimana, l’esercito russo ha lanciato più di trenta missili e più di ottocento bombe guidate. I russi non hanno restrizioni geografiche sull’uso di queste armi. Fin dai primi giorni della guerra su larga scala, l’intero territorio del nostro Paese è stato sotto la minaccia di attacchi costanti“.

In effetti, nella notte tra sabato e domenica l’esercito russo ha bersagliato con quattro missili e 57 droni la zona centrale e quella orientale di Kiev, uccidendo un uomo di 35 anni e suo figlio di quattro. “Secondo le prime informazioni”, scrive Zelensky, “i russi hanno utilizzato un missile nordcoreano e si è trattato di un altro attacco terroristico deliberato contro l’Ucraina”. Il colonnello dell’Aeronautica, Mykola Oleschuk, afferma che quasi tutti i droni inviati da Mosca (53 su 57) sono stati intercettati dalle forze di difesa aerea. Il raid sulla capitale, scrive il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andrii Yermak, dimostra che è “necessario distruggere le infrastrutture militari russe, perché il nemico non accetta altri argomenti”: per evitare la morte di civili, sostiene, “è necessario negare alla Russia la capacità di uccidere”. Un alto funzionario della sicurezza assicura però che nella contro-invasione Kiev sta “rispettando rigorosamente” il diritto internazionale: “È molto importante che l’Ucraina non violi alcuna convenzione: non giustiziamo i prigionieri, non violentiamo le donne, non saccheggiamo. Bucha, Irpin, tutto questo non sta accadendo e non accadrà“, aggiunge, riferendosi alle violenze e ai massacri commessi dalle truppe russe in quelle città all’inizio dell’invasione.

Intanto continua l’offensiva oltreconfine delle truppe ucraine. Le autorità di Belgorod hanno reso noto che almeno cinque persone sono morte e altre due sono rimaste ferite in un raid missilistico condotto ieri sulla località di Shebekino, situata nella parte orientale della regione, al confine con l’Ucraina. Il governatore Viacheslav Gladkov, su Telegram, ha scritto che i vigili hanno lavorato per ore per “estinguere gli incendi in un edificio residenziale, in due case private e in un esercizio commerciale” scoppiati a seguito dell’attacco. Tredici feriti, due dei quali gravi, si contano invece nella regione di Kursk: nel villaggio di Guevo un gruppo di soldati ucraini si è filmato mentre issava la bandiera gialla e blu su un edificio amministrativo, calpestando quella russa. “Il regime di Kiev continua la sua attività terroristica con l’unico scopo di intimidire la pacifica popolazione russa”, attacca la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, avvertendo che “una dura risposta non tarderà ad arrivare”.

Intanto Mosca annuncia una “risposta dura” all’offensiva di Kiev. Ma per le truppe russe la situazione nella regione al confine con l’Ucraina è ancora difficile. A dimostrare la penetrazione nel territorio della Federazione Russa da parte dei militari di Kiev è un filmato in cui i soldati si sono ritratti mentre innalzano la bandiera gialla e blu del proprio Paese e ne calpestano una russa. Le immagini – verificate dalla Bbc – sarebbero state girate in un edificio amministrativo del villaggio di Guevo, nella regione di Kursk a poco più di 3 km all’interno del confine russo. Dalla zona sono fuggiti altri 8mila cittadini mentre i feriti in seguito agli scontri sarebbero una settantina, fra loro anche otto bambini. La Russia ha inviato in loco altri rinforzi e ha annunciato di aver “respinto” il tentativo delle truppe di Kiev di penetrare in profondità nel territorio della regione. Mosca chiede alle organizzazioni internazionali di condannare gli attacchi “terroristici” di Kiev dicendosi però sicura che “la risposta sarà il vergognoso silenzio delle strutture competenti”. “Una dura risposta da parte dell’esercito russo non tarderà ad arrivare”, ha affermato la portavoce del ministero Maria Zakharova.