Una questione di incompetenza territoriale salva Giulio Centemero regalandogli una sicura prescrizione. Come racconta Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, la Cassazione ha annullato la condanna a otto mesi per finanziamento illecito inflitta in primo grado e confermata in Appello all’ex tesoriere della Lega Nord, affermando che il processo si sarebbe dovuto tenere a Bergamo e non a Milano. Ma il reato è prescritto già dal 5 giugno scorso, e quindi un nuovo giudizio non si potrà tenere: la condanna sarebbe potuta essere confermata dalla Suprema Corte solo in caso di dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

Il processo riguarda un versamento da quarantamila euro fatto nel 2016 da Esselunga all’associazione Più Voci di Centemero, la quale, come conferma anche la Cassazione, fungeva da mero schermo del Carroccio, “esclusivo destinatario finale” della somma. Ma secondo i giudici di legittimità – che hanno accolto la tesi della difesa – il Tribunale competente non era quello di Milano, luogo dell’accordo tra le parti e della sede dell’associazione, ma quello di Bergamo, in quanto Esselunga versò il denaro sul conto di una banca di Seriate, dove quindi il partito ne acquisì “la disponibilità effettiva“.

L’ex tesoriere leghista è stato condannato, in primo grado, a un anno per finanziamento illecito anche nel processo sul progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle: l’accusa riguarda sempre un versamento a Più Voci, questa volta da 250mila euro, erogato dalla Immobiliare Pentapigna srl e riconducibile al costruttore romano Luca Parnasi. Per la Procura, che aveva chiesto tre anni e quattro mesi, l’associazione di Centemero era “riconducibile alla Lega Nord quale sua diretta emanazione e comunque costituente una sua articolazione”.

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