di Alessio Andreoli
Spesso il fine settimana vado a farmi una giornata al mare in una di quelle zone che amo di più: Rosolina Mare in provincia di Rovigo. Di solito parcheggio in un’area predisposta, in mezzo alla boscaglia proprio vicino al mare a poche centinaia di metri dalle foci dell’Adige. Ho sempre trovato eccellente quell’area perché c’è ombra, gli spazi per parcheggiare sono ben delimitati e ci sono a disposizione molti cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti. Infatti se vai un giorno al mare, considerando anche che quella zona è un po’ distante dal centro del paese, ti prendi su tutto, dalle bevande ai cibi più disparati, poi tutti i rifiuti li metti nei cassonetti per lasciare la zona come l’hai trovata.
Arrivo al solito posto, schiaccio la bottiglietta d’acqua che mi è servita per ristorarmi durante il viaggio e mi avvicino all’area cassonetti per gettarla. Con mia grande sorpresa i cassonetti non ci sono più e al loro posto c’è un cestino già stracolmo con molti rifiuti di ogni genere, tutto attorno sparsi per terra (cosa che con i cassonetti non avevo mai visto). Chiedo informazioni ad un altro villeggiante di passaggio il quale mi risponde: “dal 16 luglio ci sono nuove regole, in paese i cassonetti sono tutti chiusi, qua credo li abbiano tolti perché non è centro abitato. In paese si aprono solo se hai una apposita tesserina o una chiave. La tesserina, o la chiave è consegnata ai residenti, alle agenzie immobiliari che affittano locali per i turisti che si fermano qualche giorno, se vieni a farti un giro o a passare una giornata non hai molte alternative, o ti cerchi un residente che ti presta la tessera, o butti per terra come hanno fatto qua perché il cestino è pieno, o assieme allo zainetto ti carichi nel baule pure i bidoni delle immondizie, mi raccomando devono essere cinque, uno per l’umido, uno per la carta, uno per il vetro, uno per la plastica e uno per l’indifferenziata”.
Resto un po’ perplesso e se da un lato posso capire l’iniziativa che sicuramente in una zona non vocata al turismo può trovare una sua logica, da un altro punto di vista mi sembra che si voglia disincentivare chi vorrebbe farsi un giorno di vacanza, in particolare a Rosolina Mare dove a mio parere le presenze nel fine settimana sono davvero molto elevate (è anche una zona di pesca molto conosciuta e frequentata). Che poi disincentivare forse non è del tutto vero vista la quantità di rifiuti in terra. Guardo un po’ schifato tutte le immondizie attorno al cestino poco distante e mi chiedo se mantenere i cassonetti aperti come prima in questa area un po’ isolata ha un costo così elevato, ma poi non occorre che comunque qualcuno venga periodicamente a pulire attorno ai cestini ridondanti di rifiuti?
Magari in realtà è già tutto calcolato. Ecoambiente, la società della provincia di Rovigo che si occupa della gestione dei rifiuti, aspetta che ogni tanto i volontari di Legambiente, inorriditi dalle condizioni della spiaggia e del parcheggio antistante ad essa, promuovano i ricorrenti eventi di pulizia delle nostre spiagge.
Chi butta in giro immondizia va condannato senza se e senza ma, così come sarebbe necessario da parte della pubblica amministrazione mettere a disposizione gli strumenti necessari per ridurre al minimo gli episodi di inciviltà. Qualche creativa idea, signora ministra del Turismo, gentile Santanchè? Magari prestare alla provincia di Rovigo o al comune di Rosolina uno dei tanti elicotteri impegnati a Cogne per rimuovere velocemente l’immondizia dal parcheggio? Capisco che qua a Rosolina non si viene a sciare né è una zona famosa come il Twiga, però sarebbe un bel gesto.
Anche Lei, Ministro Salvini, che ha fatto una grande campagna contro i disagi del tappo attaccato alla bottiglia, non crede che continuare a cercare qualcuno che ti presta la tesserina per buttare l’immondizia sia molto più disagevole? Poi se butti la bottiglia di plastica nel verde che differenza fa che sia o meno tappata?