Se ci fosse una classifica che mettesse in fila i Comuni per medaglie d’oro olimpiche in proporzione al numero di abitanti in testa ci sarebbe sicuramente Roncadelle, piccolo paese alle porte di Brescia. Un record di tre vittorie ai Giochi di Parigi che ha attraversato diverse discipline. Nel medagliere Roncadelle sarebbe al 28esimo posto, con lo stesso numero di medaglie d’oro di Paesi come Brasile, Iran, Ucraina, Romania, Belgio e davanti a Nazionali come Danimarca, Croazia, Giamaica, Svizzera, Portogallo e un’altra sessantina di squadre.

L’ultimo trionfo in ordine di tempo per Roncadelle è quello che ha fatto esplodere di gioia milioni di italiani nell’ultima sfida olimpica nei tornei a squadre: il successo delle azzurre della pallavolo contro le americane. E la capitana è roncadellese: Anna Danesi, 28 anni, centrale della Pro Victoria Monza. Già campionessa d’Europa con l’Italvolley nel 2021, argento e bronzo ai Mondiali del 2018 e del 2022. Viene definita la “regina dei muri“: “Io adoro cercare di capire cosa vuol fare il palleggiatore avversario, provare a entrare nella sua testa” ha detto una volta. In un’intervista a Vanity Fair di un paio d’anni fa ha rivendicato la dignità degli sport meno seguiti soprattutto dai media, cioè quelli che hanno i loro 15 giorni di celebrità (e di tifo) proprio con i Giochi olimpici, come hanno dimostrato le ultime due settimane. “Nel nuoto, nel tennis, nella ginnastica e nella pallavolo, si stanno raggiungendo traguardi sensazionali – disse – Eppure se apri la Gazzetta si parla solo di calcio. Per il Mondiale vinto dall’Italia maschile del volley, c’era un riquadrino in prima. Per carità, il calcio va rispettato, ma anche le dovute proporzioni andrebbero rispettate. Per intenderci, il calcio maschile non si è neppure qualificato per i due ultimi Mondiali… Le faccio un altro esempio, la pallavolo femminile è lo sport più praticato in Italia dalle adolescenti. Avrà pure un valore che andrebbe riconosciuto? E le confesso che andare in campo con questa maglia e sapere che tante ragazzine ti guardano sognando di essere al tuo posto è proprio una cosa che mi gasa”.

Roncadelle aveva celebrato altri due suoi campioni una decina di giorni fa, entrambi nel giro di pochissimo tempo, nella stessa giornata. Sul tatami aveva battuto tutte Alice Bellandi, 26 anni, in forza alle Fiamme Gialle, già vicecampionessa del mondo e vicecampionessa d’Europa. Ha vinto l’oro nella categoria 78 chilogrammi, battendo l’israeliana Inbar Lanir in finale per 11-0. Dopo il successo, pazza di gioia, è andata a baciare la sua fidanzata, Jasmine. Prima delle Olimpiadi di Tokio in un’intervista al Sole 24 Ore aveva spiegato relativamente alla sua disciplina: “Il judo ti insegna tantissimi valori tra cui il rispetto incondizionato per l’avversario, quindi per chi hai davanti, ti insegna ad apprezzare la sofferenza ed il sacrificio e di sofferenza non parlo solo in termine di allenamento, ma anche in termine fisico: a nessuno piace ‘prender botte’ ma a volte capita ed è lì che devi saper reagire per diventare un vincente. Oltre a questo ti insegna a guardare in faccia le tue paure, quando combatti, davanti hai una persona che ha il tuo stesso obbiettivo: batterti, ed hai due possibilità o affronti le tue paure o ti fai schiacciare”.

Infine Giovanni De Gennaro, 30 anni, tesserato con i carabinieri, fuoriclasse della canoa slalom, più precisamente nel kayak. La sua storia è già simbolica di cosa significa lo sport: è allenato da Daniele Molmenti che aveva vinto l’unico oro precedente in questa specialità, nel 2012 a Londra; e Molmenti a sua volta era allenato da Pierpaolo Ferrazzi, oro a Barcellona ’92. De Gennaro ha vinto a Parigi non proprio a sorpresa (era stato già campione del mondo) ma dopo una finale tiratissima: ha messo dietro due pezzi da 90 della specialità, il francese Titouan Castryck e lo spagnolo Pau Echaniz. Lo sport come palestra di vita, ma anche (quasi) spiritualità: “È una disciplina in cui si è a contatto con la natura. Sei immerso in una dimensione unica – ha detto una volta De Gennaro, in un’intervista – È una sensazione fantastica navigare i fiumi e mi sono innamorato proprio della combinazione delle onde con i salti”.

Il sindaco di Roncadelle Roberto Groppelli non sa nemmeno da dove cominciare: “Per Roncadelle è un’emozione fortissima, una felicità incredibile – dice all’agenzia LaPresse – Siamo orgogliosissimi anche di Anna Danesi. Ora tutti conosceranno questo paese di 9300 abitanti che si chiama Roncadelle”. Su eventuali festeggiamenti il primo cittadino aggiunge: “Ci stiamo attrezzando. Non abbiamo fatto programmi per scaramanzia“. Poi Groppelli rivela: “Abbiamo ricevuto un messaggio dal papà di Anna che indossava una maglia che abbiamo realizzato noi”.

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