L’apertura delle scuole a settembre è a rischio. Il ministero dell’Istruzione, a fronte di 30.579 posti liberi, ha deciso per il prossimo anno scolastico di assumere solo 10.336 lavoratori del personale Ata (assistenti amministrativi, tecnici, bidelli), 8mila posti in meno rispetto al 2023/2024. Risultato? Oltre 20mila addetti dovranno essere chiamati come supplenti ingrossando le fila del precariato. La denuncia arriva dal mondo del sindacato che ha partecipato al ministero un confronto sulle assunzioni a tempo indeterminato del personale Ata della scuola.

I numeri forniti dal dicastero di Giuseppe Valditara hanno fatto sobbalzare sulla poltrona le organizzazioni dei lavoratori. “Siamo di fronte – spiega il segretario nazionale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile – ad un’autentica emergenza soprattutto in relazione ai posti in organico di diritto che continuano ad assottigliarsi attraverso riduzioni di personale a discapito della funzionalità del servizio. Un consueto copione che ormai si ripropone da tempo che evidenzia le solite scelte ragionieristiche attraverso le quali si pensa di fare cassa”.

Il numero uno della Uil, oltre ad evidenziare il decremento di assunzioni ricorda che ci sono anche mille posti sottratti per i comandi presso le amministrazioni periferiche (Ambiti territoriali, uffici scolastici regionali, etc…) previsti dal Decreto Legge 71/2024. Tutti interventi che vanno ad alimentare la situazione di precarietà e di difficoltà che vivono le scuole: migliaia di plessi con la presenza di un solo collaboratore scolastico, adempimenti di segreteria, sempre più articolati e complessi che – in tanti casi – vanno ben oltre gli obblighi stabiliti nel contratto di lavoro; assistenti tecnici del primo ciclo senza un profilo, che ne specifichi i compiti, che prestano servizio in più istituti.

A pagarne maggiormente le conseguenze – secondo i calcoli fatti dalla Uil Scuola – sono soprattutto i collaboratori dove i posti vacanti resteranno 12.080; a seguire gli assistenti amministrativi con 3.822 posti da coprire con le supplenze e poi 2.678 assistenti tecnici.

“Un dato destinato ad aumentare – sottolinea la segretaria nazionale della Flc Cgil, Gianna Fracassi – almeno fino quando non sarà modificata la norma prevista dalla legge 107/2015 che finanzia le assunzioni su tutti i posti liberi solo per i docenti. Una chiara discriminazione nei confronti degli Ata le cui assunzioni invece restano bloccate al turn over. Non si può andare avanti così, abbiamo già posto al ministro Valditara una questione di organico Ata che deve essere strutturalmente incrementato ma anche stabilizzato per garantire continuità e qualità del lavoro”. Per il sindacato è il momento di intervenire con un piano straordinario di immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili e con l’ampliamento dell’organico anche al fine di rendere stabile quello aggiuntivo.

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