Dalla gioia parigina alla delusione del calciomercato. Cocente, spietata. E inaspettata. I soggetti sono due: Marc Pubill e Samu Omorodion, freschi di vittoria ai Giochi Olimpici con la Spagna e prossimi a due passaggi di squadra che avrebbero potuto cambiare la loro vita. Ma così non sarà, e la motivazione resta clamorosamente la stessa.

I fatti: Pubill, esterno mancino di 21 anni, di proprietà dell’Almeria, era pronto a firmare per l’Atalanta. È arrivato a Milano nella giornata di sabato, e ieri mattina ha sostenuto, come da prassi, le visite mediche propedeutiche alla firma. Si tratta di un’operazione da circa 16 milioni di euro, più qualche bonus. Omorodion invece ha un anno in meno, è un attaccante ed è di proprietà dell’Atletico Madrid: il Chelsea si era accordato con gli spagnoli per oltre 40 milioni, inserendo anche il cartellino di Gallagher (centrocampista). Una maxi operazione che avrebbe portato a Madrid anche Julian Alvarez, attaccante del Manchester City, proprio per prendere il suo posto. Anche lui è a Londra da ieri. E anche lui, come Pubill, non ha superato le visite mediche.

Il problema è, si diceva, lo stesso: non convincono le ginocchia dei giocatori. I medici dei rispettivi club hanno riscontrato delle criticità non tanto attuali, quanto potenziali: e siccome si parla di investimenti pesanti, con contratti anche a lungo termine (quadriennale per il terzino, addirittura sette anni per l’attaccante, così da spalmare a livello di bilancio il suo acquisto e rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario), il via libera non è stato dato. Ed è definitivo: entrambi stanno rientrando in Spagna dalle loro squadre di appartenenza, con Atalanta e Chelsea che ora si stanno affrettando per trovare i sostituti.

Due casi simili, ma con risvolti diversi

Per i nerazzurri, la questione non è semplicissima ma comunque risolvibile. Una potrebbe condurre a Wesley, ventenne brasiliano del Flamengo; l’altra a Cash, 27 anni, dell’Aston Villa (già proposto in Italia in passato). Le valutazioni sono in corso.

Per il Chelsea invece il problema è ben più grave: i blues stanno ora lavorando con l’Atletico per far tornare a Londra il portoghese Joao Felix (ci aveva giocato da gennaio a giugno 2023), così da non far saltare la maxi operazione di cui sopra. Ma allo stesso tempo, si guardano intorno per altri profili in attacco. Tra questi, si potrebbe riaccendere la speranza del Napoli per il nome di Victor Osimhen, che però saluterebbe la Campania solo a titolo definitivo. Aurelio De Laurentiis aspetta un’offerta congrua (di almeno 90 milioni), per sbloccare l’arrivo di Romelu Lukaku richiesto da Conte e di proprietà proprio del Chelsea. Le speranze non sono molte, ma con un calciomercato così discontinuo e imprevedibile, gli scenari potrebbero davvero cambiare.

Intanto, a farne le spese sono i due giocatori, con potenziali rischi anche per la loro carriera. Peraltro, la coincidenza fa scattare un campanello d’allarme e riporta alla solita questione delle troppe partite che rischiano di rovinare calciatori giovanissimi. Un tema delicatissimo, della cui problematica si lamentano sempre di più i club con i loro allenatori. Ai quali però le istituzioni stanno dando poca importanza.

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