Un colpo alla testa con un fucile calibro 16. Così è morta Ana Manyoma Casanova, una donna di origini colombiane di 33 anni, uccisa sabato 10 agosto mentre si trovava nella sua abitazione a Siena, in Strada del Villino. Secondo una prima ricostruzione, a sparare il colpo è stato il compagno della donna, un connazionale di 26 anni. L’uomo è stato arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco ed è indagato, fa sapere il procuratore di Siena, Andrea Boni, per omicidio doloso aggravato dalla relazione affettiva e dal legame di convivenza. L’uomo “è indagato anche per maltrattamenti in famiglia, detenzione abusiva di munizioni e sostanze stupefacenti di tipo leggero”.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il 26enne aveva in mano il fucile “mentre i due si trovavano in camera da letto” e nell’immobile c’erano anche altre persone. Lui, interrogato per tutta la notte in Questura, ha negato la volontarietà “riferendo di un colpo partito accidentalmente”. Ma, dato che l’arma era detenuta illegalmente, il 26enne è stato comunque arrestato in quasi flagranza e la procura toscana chiederà la convalida dell’arresto.

Ora spetta alle indagini capire quale sia stata la dinamica dello sparo. Di sicuro c’è che il colpo è partito da una distanza molto ravvicinata e che, appunto, l’arma era nelle mani del 26enne. Le testimonianze rese dalle prime persone informate sui fatti – della quali non trapelano i contenuti – hanno convinto i magistrati a iscrivere sul registro degli indagati l’uomo anche per maltrattamenti oltre che per l’omicidio di Ana Casanova.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

44enne ucciso in strada con una fucilata nell’Oristanese: il responsabile si consegna

next
Articolo Successivo

Messina, madre e figlia trovate morte una accanto all’altra in casa: indagini in corso

next