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Media Usa: “Teheran pronta a colpire”. Biden telefona ai leader di Francia, Italia, Germania e UK: “Iran faccia un passo indietro”

Stati Uniti, Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna “chiedono all’Iran di fare un passo indietro”. E’ quanto si legge in una nota congiunta diffusa dopo la telefonata tra Joe Biden e i leader alleati. Biden e i leader di Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna chiedono al regime di Teheran “di smettere di minacciare un attacco militare contro Israele” che avrebbe “gravi conseguenze per la sicurezza regionale”. Gli alleati hanno anche espresso il loro sostegno “agli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza” e la liberazione degli ostaggi. La nota e la telefonata arrivano al termine di una giornata in cui si sono fatte più insistenti le voci di un imminente rappresaglia di Teheran: l‘Iran e i suoi alleati potrebbero attaccare Israele nelle prossime 24 ore, riporta infatti il canale statunitense Fox News, citando fonti informate. Per alcuni funzionari israeliani, raggiunti dall’emittente televisiva, “stiamo raggiungendo l’ora zero”. La tanto annunciata offensiva iraniana, promessa dopo l’omicidio a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, sarebbe alle porte. E così scrive anche Axios: l’Iran ha fatto “preparativi significativi” delle sue unità missilistiche e di droni, “simili a quelli fatti prima dell’attacco a Israele in aprile”.

Di contro, Israele si dice pronta a difendersi. Il capo di stato maggiore delle Idf, il tenente generale Herzi Halevi, ha effettuato una valutazione e approvato i piani per “i diversi fronti” dai quali potrebbe arrivare l’attacco. I colloqui tra il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, e l’omologo statunitense, Lloyd Austin, sono quotidiani. Durante l’ultimo, avvenuto nella notte, Gallant ha illustrato “la prontezza e le capacità dell’Idf” di fronte alle minacce dell’Iran e dei suoi alleati nella regione e ha discusso “dell’interoperabilità con l’ampia gamma di capacità militari statunitensi dispiegate nella regione”. Intanto, il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, parlando con il suo collega cinese, Wang Yi, ha dichiarato che l’Iran ha “diritto a una risposta adeguata e deterrente per scoraggiare Israele e garantire la stabilità regionale”.

“L’Iran attaccherà entro 24 ore” – L’Iran ha fatto “preparativi significativi” delle sue unità missilistiche e di droni, “simili a quelli fatti prima dell’attacco a Israele in aprile”. È quanto scrive Barak Ravid di Axios, citando funzionari israeliani e statunitensi che precisano di “non conoscere il momento esatto dell’attacco”. Una fonte israeliana ha poi dichiarato che “gli iraniani segnalano apertamente (sul terreno) la loro determinazione a condurre un attacco significativo, in aggiunta alle dichiarazioni pubbliche secondo cui l’attacco supererà quello di aprile. Dalle dichiarazioni pubbliche iraniane non emerge alcun passo indietro”. Secondo quanto riportato da un corrispondente di Fox News, l’Iran e i suoi alleati potrebbero lanciare un attacco contro Israele entro le prossime 24 ore: “Alcuni funzionari in Medio Oriente credono che stiamo raggiungendo l’ora zero“, ha detto il reporter. Anche per il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, l’attacco è imminente: “Siamo preoccupati che l’Iran possa attaccare nei prossimi giorni per questo il Pentagono ha fatto alcuni cambiamenti nella nostra postura militare nell’area”, ha commentato.

I preparativi dell’esercito israeliano – Mentre Israele attende in possibile attacco di ritorsione da parte di Iran ed Hezbollah, il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Herzi Halevi, ha effettuato una valutazione e approvato i piani per “i diversi fronti”. “Il Capo di stato maggiore ha sottolineato la necessità di proseguire con gli sforzi di elevata prontezza e valutazione per l’attacco e la difesa”, afferma l’esercito. “Le minacce provenienti da Teheran e Beirut potrebbero concretizzarsi ed è importante spiegare a tutti che prontezza, preparazione e vigilanza non sono sinonimi di paura e panico”, ha affermato il ministro Gallant, durante una riunione della Commissione per gli affari esteri e la difesa della Knesset. “Negli ultimi giorni, abbiamo dedicato il nostro tempo al rafforzamento delle difese e alla creazione di opzioni offensive in risposta, e anche come iniziativa se necessario, ovunque e in qualsiasi regione, per proteggere Israele”, ha detto.

I contatti continui tra Israele e Usa – Secondo quanto riportato dal dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, la notte scorsa il segretario Austin ha ordinato l’invio di due navi e un sottomarino in Israele per contribuire alla difesa, dopo aver ribadito l’impegno Usa nella difesa di Israele nel corso di una telefonata con Gallant. Durante il colloquio Gallant ha informato Austin che i preparativi militari iraniani indicavano che l’Iran si stava preparando per un attacco significativo contro Israele. Hanno parlato “del coordinamento operativo e strategico alla luce dei recenti sviluppi”, riferisce una nota, sottolineando che è la settima telefonata nel giro di pochi giorni. “Gallant ha illustrato la prontezza e le capacità dell’Idf di fronte alle minacce dell’Iran e dei suoi alleati nella regione e ha discusso dell’interoperabilità con l’ampia gamma di capacità militari statunitensi dispiegate nella regione”, afferma la nota. Inoltre ha “sottolineato l’urgenza di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi.

Iran: “Abbiamo diritto di rispondere” – Il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, ha dichiarato al suo omologo cinese Wang Yi che l’Iran ha “diritto a una risposta adeguata e deterrente” contro Israele in seguito all’assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran del 31 luglio. Lo riportano i media statali iraniani aggiungendo che Bagheri ha detto a Wang che scoraggiare Israele è un atto “necessario” per “garantire la stabilità regionale”.