Il sipario è calato sull’edizione olimpica di Parigi e già si sente nell’aria l’odore indecifrabile di Los Angeles, città che è troppe cose insieme. A sentirlo forte sono soprattutto gli atleti, i quali non possono troppo adagiarsi su quello che è stato vinto o perso. I protagonisti dello sport mondiale avranno tantissime opportunità per mostrarsi e crescere in questo quadriennio, ma alcune sfide sono già state lanciate.

Gli Usa giocheranno in casa
Sarà per forza di cose un’Olimpiade molto americana e il grande sogno dei quattro ori alla Carl Lewis 1984 già tormenta le notti di Noah Lyles. Per lui Parigi è stata agrodolce perché una vittoria nei 100 non si dimentica, ma il Covid lo ha frenato sul più bello.
Insieme a lui gli USA cercano anche la grande speranza natatoria da opporre a Leon Marchand, mentre proprio la Francia cercherà di ripetere quello che il Giappone è riuscito a fare dopo Tokyo 2020, ovvero restare al top in quasi tutte le discipline presenti a LA2028.

Il dominio asiatico nel medagliere
L’Asia vorrà continuare a crescere e magari aggiungere una quarta nazione nei primi dieci posti del medagliere olimpico. La Cina per ovvie ragioni vorrà overperformare in terra americana e insidiare gli USA non solo negli sport dove domina da decenni, ma anche in campi per adesso off-limits. Nel nuoto sono già competitivi quasi ovunque, ma si attende una crescita vertiginosa in atletica leggera e sport di squadra, sarà lì che ci si gioca la partita più interessante in ottica olimpica.

Le icone di LA28
Ci saranno poi tante sfide individuali. Katie Ledecky potrebbe raggiungere Larisa Latynina come la donna con più medaglie olimpiche della storia. Simone Biles si potrebbe preparare per vincere il terzo oro nel concorso individuale, guidare la squadra e piazzare almeno altri due colpi negli esercizi singoli. Carlos Alcaraz potrebbe arrivare a Los Angeles come il più grande tennista del presente e suggellare con le Olimpiadi una carriera che ha ancora molto da dare ma già gloriosa.

I nuovi e i veterani: i possibili protagonisti della prossima spedizione azzurra
E poi c’è l’Italia. Chi già da oggi aspetta Los Angeles 2028? Il primo della lista potrebbe essere proprio Jannik Sinner, che ha saltato due Olimpiadi in tre anni e potrebbe avere voglia di provarci, poi c’è Leonardo Fabbri, autore di una gara assurda a Parigi ma che si attesterà di sicuro su misure di alto livello nel getto del peso, per non parlare di Mattia Furlani, il quale sembra aver solamente grattato la superficie del suo talento immenso. L’Italia in USA potrebbe avere i “grandi vecchi” all’ultimo ballo, come Paltrinieri (magari solo in acque libere), Marcell Jacobs, per cercare almeno una medaglia, Irma Testa, alla ricerca di quell’oro che farebbe eterna una carriera già splendente, Filippo Ganna, finalmente oro nella crono su strada, Johnny Pellielo, che non molla nel Trap e vuole anche lui l’unico oro che gli manca e anche Gianmarco Tamberi, perché lasciare così sarebbe davvero terribile.
Insieme a loro, penseranno per quattro anni alla rivincita i grandi scottati di Parigi, chi per un motivo, chi per un altro. Potrebbe esserci Abbes Aziz Mouhiidine nei pesi massimi del pugilato per riparare al furto subito (se la boxe a LA ci sarà), Assunta Scutto, ulteriormente cresciuta nei 48kg di judo, Tommaso Marini, artista del fioretto che dovrà affermare il suo grande talento. Insieme a questi occhi aperti poi su Jonathan Milan, un ciclista con motore e velocità esagerate che può fare sconquassi in pista.
Infine nomi giovani, se non giovanissimi, che a Los Angeles potrebbero vivere la loro prima Olimpiade già da protagonisti. Sta facendo faville in atletica Elisa Valensin, la speranza azzurra nei 200 e 400 metri, così come letteralmente vola nel salto in lungo Daniele Inzoli (non sarebbe male avere oro e argento in USA), mentre si è leggermente oscurata la carriera di Lorenzo Galossi, nuotatore capace di diversi record giovanili oggi alla ricerca di una sua dimensione. Accanto a loro potrebbero fare bene in America anche Sofia Littamè nel Trap, le velociste del nuoto già capaci di mostrare il loro talento futuribile a Parigi, Irene Bertini nel fioretto femminile. Poi ci sono i due sport nazionalpopolari, oggi in disgrazia, calcio e ciclismo su strada maschili, in cui si spera di trovare qualche nuovo interprete di livello e infine ancora una volta loro, i ragazzi del volley. L’oro parigino delle donne è stato il grande sogno realizzato. Ma il sogno continua e per tanti del gruppo azzurro le lancette dicono che Los Angeles sarà proprio la tappa giusta per la loro piena maturazione. Chissà se sarà proprio davanti all’oceano che il sogno troverà pace.

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