“Non ci sono limiti di argomenti, quindi dovrebbe essere molto divertente”. Così Elon Musk presenta su X l’intervista in diretta all’ex presidente americano e candidato repubblicano per la Casa Bianca Donald Trump prevista per le 20 locali (le 2 di notte in Italia) sul social network. L’ex presidente si collegherà dalla sua residenza a Mar a Lago mentre il miliardario tech sarà a Austin, in Texas. “Se avete domande e commenti specifici, postateli nella chat”, chiede il tycoon, mentre Trump in una serie di post annuncia quella che viene presentata come “l’intervista del secolo” ed è già stata oggetto di un avvertimento da parte del commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton.
Musk che ha dato il proprio endorsement a Trump subito dopo l’attentato subito dall’ex presidente durante un evento elettorale in in Pennsylvania il mese scorso. L’agenzia Reuters sottolinea però che l’incongruenza della posizione di Musk: Trump è notoriamente contrario ai sussidi alle auto elettriche di cui Tesla, fondata vent’anni fa dall’imprenditore miliardario, continua ad avere estremo bisogno. “I prestiti governativi, le agevolazioni fiscali e altre politiche di sostegno ai veicoli elettrici hanno avuto un ruolo così determinante nella rapida crescita di Tesla”, scrive Reuters, “che, nonostante il sostegno di Musk all’ex presidente e alla retorica del Partito Repubblicano, l’azienda continua a fare lobbying per ottenere i benefici sostenuti dal Partito Democratico“.
Per esempio a febbraio il gruppo ha depositato all’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) un documento in cui chiede all’amministrazione Biden di consentire alla California di adottare norme sulle emissioni dei veicoli più rigide rispetto al resto del Paese, idea a cui Trump si oppone. E qualche mese prima aveva chiesto che il governo mettesse al bando la produzione della maggior parte delle nuove auto a benzina entro il 2035, il cosiddetto “obbligo di veicoli elettrici” che Trump e altri esponenti della destra americana hanno criticato. “Elon tende a dire di essere ostile ai sussidi, mentre Tesla li divora come un Godzilla affamato”, il commento di Mike Murphy, stratega repubblicano che dirige l’EV Politics Project, gruppo di pressione di Los Angeles per i veicoli elettrici.
Difficile da comprendere, tra il resto, il fatto che Musk si sia espresso pubblicamente contro l’Inflation Reduction Act, importante pacchetto di stimolo economico di Biden che comprende generosi sussidi per l’energia pulita tra cui incentivi all’acquisto che possono arrivare fino a 7.500 dollari per veicolo, a seconda dei redditi del compratore. Tesla prevede di guadagnarci fino a 250 milioni di dollari a trimestre.
Come si spiegano quindi le posizioni politiche del fondatore? Tre ex dipendenti Tesla hanno detto a Reuters che dietro le apparenti contraddizioni c’è un conflitto “tra ideologia e pragmatismo”. In quanto sostenitore del libero mercato, Musk è per natura contrario agli interventi governativi. Nel momento in cui lo Stato mette a disposizione un fiume di denaro, però, Tesla non può non approfittarne. Si vedrà se e come il tema dei sussidi sarà affrontato nell’intervista a Trump.