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’28 località di Kursk cadute in mani ucraine’. Evacuazioni a Belgorod. Putin: ‘Nessun negoziato possibile. Risponderemo ad attacchi’

L’Ucraina ha attaccato il territorio russo “con l’aiuto dell’Occidente” con lo scopo di migliorare la sua posizione in vista di futuri negoziati. Così il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass: “Apparentemente, il nemico sta cercando di migliorare le sue posizioni negoziali in futuro, ma di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che […]

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L’Ucraina ha attaccato il territorio russo “con l’aiuto dell’Occidente” con lo scopo di migliorare la sua posizione in vista di futuri negoziati. Così il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass: “Apparentemente, il nemico sta cercando di migliorare le sue posizioni negoziali in futuro, ma di che tipo di negoziati possiamo parlare con persone che colpiscono indiscriminatamente civili, infrastrutture civili o cercano di creare una minaccia per gli impianti di energia nucleare? È possibile parlare con loro?”, avrebbe detto Putin. Secondo il Cremlino i tentativi di Kiev di destabilizzare i territori russi di confine potrebbero estendersi presto alla regione di Bryansk: la calma relativa in questa regione non garantisce che durerà, e quindi “dobbiamo prepararci per scenari diversi“. Mentre Putin si dice convinto che le forze russe stiano avanzando lungo tutta la linea “di contatto” con quelle ucraine. Kiev riceverà “una degna risposta” per la sua invasione e Mosca raggiungerà “tutti gli obiettivi” che si è posta, ha aggiunto Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti.

L’avanzata – Complessivamente, ventotto insediamenti della regione di Kursk sarebbero finiti sotto il controllo delle forze ucraine e 121mila persone sono state evacuate Lo ha riferito direttamente a Putin il governatore ad interim della regione, Alexey Smirnov. “Attualmente, la situazione nella regione è complessa, oggi 28 insediamenti sono sotto il controllo nemico”, ha detto Smirnov. “In questa zona ci sono ventotto insediamenti, si tratta di circa 2.000 persone di cui non conosciamo il destino”, ha aggiunto. Governatore che ha anche accusato le forze ucraine di avere usato armi chimiche nella loro avanzata. Parlando in videoconferenza in un incontro con il presidente Vladimir Putin, Smirnov ha affermato che alcuni “agenti di polizia e il capo di una comunità rurale sono rimasti intossicati” quando sono stati colpiti oggi nel distretto di Belovo dal fuoco dell’artiglieria ucraina, che ha usato – ha aggiunto – “armi chimiche”.

Le evacuazioni – Intanto Mosca ha annunciato l’evacuazione dei residenti da un distretto della regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina, mentre prosegue l’incursione delle forze di Kiev nella vicina regione di Kursk. Ad annunciarlo, con un video su Telegram, il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov. “Per la sicurezza della vita e della salute della nostra popolazione, stiamo iniziando ad evacuare” gli abitanti di questo distretto, ha detto. Le autorità locali della regione russa di Kursk hanno inoltre deciso di ampliare l’area di evacuazione dei civili di fronte all’avanzata delle forze ucraine. Il governatore, Alexei Smirnov, ha infatti annunciato che anche gli abitanti del distretto di Belovsky dovranno lasciare le loro case. Sabato Mosca aveva annunciato di avere evacuato 76mila civili, mentre le autorità ucraine della regione di Sumy, sull’altro versante della frontiera, hanno invitato a partire 20mila persone.

Droni abbattuti – Nella notte le forze di difesa aerea hanno abbattuto 18 droni ucraini sulle regioni russe di Kursk, Belgorod e Voronezh, fa sapere il ministero della Difesa russo. Secondo quanto riferisce il canale Telegram russo Astra, citando residenti del luogo, alcuni droni sono stati abbattuti anche vicino all’aeroporto militare di Chkalovsky, a pochi chilometri da Mosca. I residenti hanno udito spari nella vicina cittadina di Shchelkovo e allarmi aerei. Secondo alcuni blogger filorussi l’attacco all’aeroporto militare è stato respinto. Non ci sono notizie ufficiali.

L’incendio nella centrale di Zaporizhzhia – Nel frattempo è stato “completamente spento” l’incendio scoppiato domenica nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, hanno confermato stanotte le autorità filorusse della regione.
Precedentemente l’azienda per l’energia nucleare russa Rosatom aveva affermato che una torre di raffreddamento dell’impianto ha subito “gravi danni” a causa di “due attacchi da parte di droni militari ucraini”. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi, ha assicurato da parte sua che “non vi è alcun impatto sulla sicurezza nucleare“. Né ci sarebbe pericolo di crolli.

Lo scambio di accuse – Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l’incendio nell’impianto sarebbe stato appiccato dagli “occupanti russi”. Le “probabili cause” dell’incendio scoppiato nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia sono “la negligenza degli occupanti russi” o un atto “deliberato da parte degli orchi”: lo scrive su Telegram l’agenzia ucraina per l’energia atomica Energoatom. Controreplica della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che ha accusato l’Ucraina di “terrorismo nucleare”. Mosca ha detto che chiederà all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) di “indicare il responsabile del bombardamento”, perché “un ulteriore silenzio su questo argomento non farà altro che esagerare il senso di impunità di Kiev“.