È fuori controllo da oltre 24 ore l’enorme incendio boschivo scoppiato l’11 agosto nell’Attica nord Orientale. Anche per colpa del forte vento, le fiamme hanno ridotto in cenere un’area vastissima, di 100mila ettari, lambendo la periferia nord ovest di Atene, dove il forte fumo da ore sta provocando fortissima apprensione. L’aria è acre ormai anche nella periferia sud della città, il lato opposto rispetto a dove sono scoppiati gli incendi. Sul terreno sono al lavoro 702 pompieri, 199 mezzi 17 aerei e 18 elicotteri, ma il fuoco non è stato ancora circoscritto e anzi avanza lungo un fronte di oltre 30 chilometri, con fiamme alte più di 25 metri.
Per mettere in salvo la popolazione le autorità sono state costrette a ordinare evacuazioni di massa in 11 tra città e villaggi della regione: isolate Dau Pentelis, Palia e Nea Pentelis, Marathon e Grammatiko, Dionysos e Patima Vrilissios, mentre la situazione è leggermente migliorata ad Afidnes e Kaletzi. Anche due ospedali sono stati sgombrati in mattinata e sinora sono circa settemila gli sfollati: alcuni di loro hanno trovato riparo in uno degli stadi della capitale, altre strutture sportive sono stai allertate. Due mezzi dei vigili del fuoco sono stati travolti dalle fiamme: un pompiere è rimasto gravemente ustionato, un altro in forma più leggera e sono una trentina i ricoverati per problemi respiratori. Cresce di ora in ora la preoccupazione anche per le forniture dell’energia elettrica: le fiamme hanno danneggiato almeno 120 pali della rete di alimentazione a media tensione.
L’Unione europea, tramite il meccanismo di protezione civile Ue, nelle prossime ore ha fatto sapere che arriveranno in Grecia due Canadair dall’Italia, un elicottero dalla Francia e due squadre antincendio di terra dalla Repubblica Ceca e dalla Romania. “Siamo al fianco della Grecia nella lotta contro incendi devastanti. Questa è la solidarietà europea in azione”, ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su X annunciando gli aiuti. Gravi disagi ovviamente anche sul fronte del turismo: il Ministro della Navigazione e delle Politiche Insulari, Christos Stylianidis, ha deciso che tutti gli arrivi e le partenze previste per oggi di navi passeggeri da e per il porto di Rafina verranno dirottato verso il porto di Lavrio.
La situazione è talmente grave che, per motivi precauzionali, il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, con una circolare appena emanata, ha reso obbligatorio l’immediato blocco del lavoro manuale all’aperto fino a domani, invitando i datori di lavoro delle imprese attive nella regione, a rispettare il loro obbligo legale di proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori. In attesa dei mezzi dall’estero, la vera speranza è che nelle prossime ore il tempo cambi e aiuti le operazioni di soccorso. Il direttore del Servizio meteorologico nazionale greco, Theodoros Kolidas, ha confermato sui social che l’andamento dell’incendio “è sostanzialmente guidato dai venti del nord, nord-est, dalla topografia della zona e dalla grande siccità della vegetazione” e che “dalle 7 del pomeriggio inizierà a calare l’intensità delle raffiche, calo che sarà sostanziale intorno alle 21 di sera”.
A Maratona “catastrofe biblica” – Il primo cittadino di Maratona Stergios Tsirkas, in un’intervista all’emittente televisiva greca Skai, ha parlato di “una catastrofe biblica” con l’intera città che ha dato il nome alla gara olimpica di corsa sulla lunga distanza avvolta dalle fiamme. Quasi 700 vigili del fuoco e più di 30 aerei sono impegnati a combattere l’incendio nei sobborghi della città, vicino al monte Pentelikon. Le autorità hanno aperto lo stadio olimpico nel nord di Atene e altri stadi per ospitare le persone in fuga. Tre grandi ospedali sono stati messi in allerta. Halandri è stato l’ultimo comune della periferia a ordinare una parziale evacuazione delle aree minacciate dalle fiamme. “A causa della direzione del vento abbiamo deciso un’evacuazione precauzionale”, ha dichiarato il sindaco Simos Roussos alla ERT. “L’incendio è molto vicino”.
Il centro di Atene oscurato dal fumo – Le fiamme si estendono per diversi chilometri, da Mikrohori a Rodopoli e sono stati segnalati danni ad abitazioni, aziende e automobili. Il fumo ha raggiunto anche il centro di Atene che è stata “chiusa” da una nuvola di fumo che ha nascosto il sole. La guardia costiera greca ha ordinato che tutti i traghetti diretti e provenienti dal porto di Rafina vengano dirottati verso il porto meridionale di Lavrio. Il porto di Rafina serve principalmente le isole Cicladi e Creta.
L’incendio è divampato attorno alle 12 di domenica 11 agosto. I meteorologi e il ministero della Protezione Civile hanno ripetutamente avvertito durante il fine settimana che, a causa dell’estrema siccità e dei forti venti che circondano l’Egeo, anche il più piccolo incendio avrebbe potuto trasformarsi in un grande rogo in pochi minuti. Il ministero ha pubblicato una mappa che mostra che il livello più alto di rischio di incendio è proprio nella regione intorno ad Atene e in gran parte della Grecia centrale.
L’anno scorso gli incendi in Grecia hanno ucciso più di 20 persone, tra cui 18 migranti che sono rimasti intrappolati dalle fiamme mentre attraversavano una foresta nel nord-est della Grecia e sono stati sorpresi da un enorme rogo che ha bruciato per più di due settimane.