Cronaca

Bambina di 2 anni muore travolta da un’auto nel parcheggio di un ospedale: “Stava chiedendo l’elemosina con la madre”

Travolta e uccisa da un’auto mentre faceva manovra nel parcheggio di un ospedale. La vittima è una bambina di 2 anni, in quel momento accompagnata dalla madre fuori dall’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. La ricostruzione è ancora al vaglio delle forze dell’ordine. Secondo una prima ipotesi la bimba (si chiamava Esmeralda) si trovava lì […]

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Travolta e uccisa da un’auto mentre faceva manovra nel parcheggio di un ospedale. La vittima è una bambina di 2 anni, in quel momento accompagnata dalla madre fuori dall’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. La ricostruzione è ancora al vaglio delle forze dell’ordine. Secondo una prima ipotesi la bimba (si chiamava Esmeralda) si trovava lì perché stava chiedendo l’elemosina con la mamma. La famiglia della piccola però nega questa versione e la presenza di madre e figlia lì in quel momento era dovuta a una visita a uno zio ricoverato per un infarto.

La bambina, dopo essere stata investita dalla vettura, ha riportato ferite molto gravi e le condizioni sono subito apparse disperate. E’ stata ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita ma, nonostante i tentativi dei medici, è stato constatato il decesso. Davanti all’ospedale Regina Margherita si è radunata una piccola folla di parenti e amici della vittima. L’automobilista che ha causato l’incidente – 57enne, di Torino – è stata a sua volta ricoverata in stato di choc.

Dopo l’investimento ci sono stati anche tensioni e problemi di ordine pubblico. Prima al San Giovanni Bosco e poi al Regina Margherita sono accorse decine di persone appartenenti alla comunità rom, alla quale la bambina apparteneva. Per questo motivo sul posto sono arrivate altre pattuglie di polizia e carabinieri.

L’assessore regionale alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone (esponente di Fratelli d’Italia), attacca il Comune: “È inaccettabile consentire ai nomadi di trascinare con loro minori nell’accattonaggio di strada – dice -. Se i servizi sociali del Comune di Torino applicassero ai rom la metà del rigore con cui dispongono gli allontanamenti dei minori dalle altre famiglie forse questa tragedia si sarebbe potuta evitare”.