di Simonetta Lucchi
Esistono animali (selvatici) di diversa categoria, o importanza, anche mediatica. Importante però sarebbe anche il ruolo dei lupi nel mantenimento di un ecosistema. Fondamentale, se sono pochi esemplari, è la loro tutela.
In un comunicato stampa diffuso solo il 12 agosto, si apprende che venerdì 9 agosto 2024, il preside della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher ha firmato un’autorizzazione per “prelevare” due lupi in Alta Val Venosta. Tra il 14 maggio e il 21 luglio sarebbero avvenuti nove attacchi di lupi su tre alpeggi nei comuni di Malles e Curon. L’autorizzazione, si legge, è stata redatta dagli esperti del Corpo forestale in collaborazione con gli avvocati dello Stato dopo aver tenuto conto del rapporto positivo ricevuto dal centro di osservazione della fauna selvatica e dopo un approfondito esame della situazione giuridica. L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) non ha però fornito una valutazione del caso.
L’autorizzazione al “prelievo tramite abbattimento di 2 lupi” appare oggi pubblicata sul sito della Provincia Autonoma di Bolzano, nella apposita sezione del Dipartimento Agricoltura e Foreste, nel cui testo si legge che: “…nel 2023 è stato dato incarico al prof. Klaus Hackländer dell’Università für Bodenkultur di Vienna, Institut für Wildbiologie und Jagdwirtschaft di fornire un parere sull’incidenza di un eventuale prelievo di esemplari di lupo sul suo stato di conservazione. Il parere giunge al risultato che in caso di tassi costanti di incremento della popolazione alpina di lupi e tenendo conto dell’evoluzione della popolazione in quelle limitrofe, anche parziali, il prelievo di 2, 4 o 6 lupi non arriva a minacciare lo stato di conservazione della popolazione dei lupi a livello locale (Provincia di Bolzano), regionale (Province di Trento e Bolzano) e biogeografico (arco alpino)… Il recente monitoraggio sistematico invernale 2023/2024 a livello alpino conferma l’ipotesi di incremento della popolazione già evidenziato dal parere del Prof. Klaus Hackländer.”
Sul numero effettivo di lupi e orsi presenti in Alto Adige, poco si sa. Sugli orsi trentini le informazioni sono più capillari, e soprattutto tempestive. Dalla notte al giorno, infatti, come nel caso dell’orsa Kj1 di Arco. Quali fossero le effettive colpe dei lupi venostani, difficile capire, anche secondo quanto emerge dal parere dell’Ispra: “…non è chiaro come siano stati individuati i criteri di predazione introdotti dalla norma e inoltre tali criteri non definiscono la dimensione dell’area oggetto del danno. Questi due aspetti non rendono possibile valutare adeguatamente da parte di questo Istituto la sussistenza del primo requisito richiesto dalla norma comunitaria”.
La Provincia Autonoma di Bolzano ha competenze primarie in materia e provvede all’indennizzo di tutti i danni causati e accertati da orsi e lupi al 100%: in questo caso sembra fossero presenti sul pascolo pastori che controllavano la mattina e la sera le greggi. Un cane, e alcuni recinti in parte elettrificati nei 28 km quadrati della zona considerata. Nella quale, si dispone ora, che i “prelievi tramite abbattimento” avvengano senza limitazione alcuna di orari, l’utilizzo di armi lunghe a canna rigata e con modalità tali da perseguire anche il condizionamento negativo nei confronti di altri eventuali lupi; un “prelievo con allontanamento” non è ritenuto possibile per non causare ai lupi danni da stress postraumatico.
In Alto Adige sembra siano presenti 36 lupi: tuttavia si stima siano il doppio, per semplice ipotesi. Si conclude citando nell'”autorizzazione” il rapporto Kora nr. 105 nel gennaio 2022 “Wirksamkeit … Faktoren“, che evidenzia come “l’abbattimento di lupi dannosi abbia un effetto
dissuasivo nel breve e medio periodo sulla presenza dei lupi nel territorio oggetto delle predazioni”. Più che dissuasivo… definitivo. Forse per non causare stress. Postraumatici. Ci sono 60 giorni di tempo.