Partenza alle 5:45, arrivo alle 11:15. Cinque ore e trenta per andare da Milano a Roma, il 19 agosto. Fino alla settimana scorsa, prima che scattassero i cantieri per gli interventi di manutenzione straordinaria sulla linea ferroviaria, per coprire gli stessi 600 chilometri di percorso con l’alta velocità bastavano tre ore e dieci. E così per le altre tratte: quattro ore per fare VeneziaMilano, invece che due ore e un quarto; sette ore per andare da Torino a Napoli, al posto di 5 ore e 45 minuti; due ore e 55 minuti per arrivare a Milano da Firenze, un’ora in più del normale. E i prezzi non sono diminuiti. In questo contesto di disagio diffuso sulla linea ferroviaria italiana nel periodo delle ferie agostane, sono arrivate le dichiarazioni del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Mentre i pendolari, rimasti in città a lavorare, e i turisti, italiani e stranieri, si lamentano per le inefficienze della rete, il vicepremier si è complimentato per la “puntualità superiore al 90%” che i treni stanno dimostrando, “nonostante 1400 cantieri aperti”. Ma se i tempi di viaggio sono praticamente raddoppiati, ha senso parlare di “puntualità”?

I cantieri sono partiti all’inizio della settimana e dureranno fino alla fine del mese. In alcuni casi, andranno avanti anche a settembre. Le linee colpite sono l’alta velocità Milano-Roma, la Milano-Venezia, quella per la Svizzera e alcune tratte del Centro. Ma l’effetto domino sulla rete sta portando ripercussioni su gran parte della linea nazionale, anche su quella a bassa velocità. È su queste linee che vengono dirottati i convogli ad alta velocità, intasando i percorsi. “Ringrazio migliaia di lavoratrici e lavoratori delle Ferrovie, di Rfi e di Trenitalia che stanno dando il massimo per fornire un servizio all’altezza, con una puntualità in questi giorni (sia alta velocità che regionali) superiore al 90%, nonostante 1.400 cantieri aperti per manutenzione, investimenti e maggior sicurezza per un importo di 650 milioni di euro, più di 700mila passeggeri trasportati nella sola giornata di ieri”, dichiara Salvini.

La prima cosa da capire è cosa intenda il ministro con il termine “puntualità”. Non è la prima volta che le statistiche fornite dagli operatori non rispecchiano i frequenti ritardi sperimentati dai viaggiatori abituali dell’alta velocità. I dati resi pubblici non parlano mai di “ritardo”. Nei report viene utilizzato solo il termine “puntualità”. Inoltre, vengono segnalati come ritardi solo gli arrivi “oltre i dieci minuti” dall’orario previsto di arrivo. In questo modo, oltre a non considerare tutta una serie di ritardi minori – che fanno tuta la differenza del mondo per un pendolare che aspetta una coincidenza, soprattutto con il caldo estivo – i rapporti delle compagnie mettono sullo stesso piano ritardi, per esempio, da 15 e da 150 minuti. Come se i disagi di un’attesa di tre ore siano paragonabili a perdere un quarto d’ora su una banchina. Vale la pena ricordare, inoltre, che sono previsti indennizzi solo per i ritardi superiori ai 30 minuti: dalla mezz’ora ai 119 minuti, il cliente viene rimborsato del 25% del prezzo del biglietto. Sopra le due ore, del 50%.

Le parole del ministro dei Trasporti hanno scatenato le risposte polemiche dell’opposizione. “È contento, per lui tutto funziona bene. Si vede che non passa per una stazione da tempo. Salvini vada a vedere cosa succede nella vita reale”, ha scritto in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera. Riccardo Magi, segretario di Più Europa, parla di “sovranisti su Marte”: “Solo un ministro dei Trasporti marziano può sparare la balla spaziale dell’estate 2024 – ha dichiarato -. Vada a farsi un giro nelle stazioni: scoprirà l’inferno della rete ferroviaria italiana, dove i treni viaggiano regolarmente con ore di ritardo, con disagi pesanti per italiani, turisti e lavoratori. Per la senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita, “è inaccettabile che nel pieno delle vacanze i lavori di manutenzione sulla rete ferroviaria stravolgano la vita di milioni di italiani e turisti. Questa è una vergogna nazionale. Chi risponderà di questo caos?”.

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