La ong Sos Humanity, attualmente a bordo della nave Humanity 1, ha messo in salvo 270 migranti nel Mediterraneo centrale. Di questi, però, solo 70 sono potuti sbarcare a Lampedusa, mentre ai restanti 200 è stato assegnato il porto di Genova, con altri quattro giorni di viaggio.

“I restanti 200 sopravvissuti salvati in mare devono continuare ad aspettare a bordo della Humanity 1 perché le autorità italiane stanno negando loro un rapido sbarco a terra in violazione del diritto internazionale. È spaventoso vedere come la condizione delle persone in mare venga prolungata artificialmente” ha commentato Mirka Schäfer, portavoce politica di Sos Humanity, attualmente a bordo della Humanity 1 come osservatrice dei diritti umani.

L’ong parla di uno “sbarco selettivo”, pericoloso se si pensa che il Mediterraneo centrale in questo periodo è stato colpito da temperature roventi. “I sopravvissuti stanno soffrendo per la calura estiva. Molte delle persone soccorse sono salite a bordo indebolite e disidratate e alcune mostrano segni di violenza fisica“, denuncia l’equipaggio.
Il viaggio per Genova, aggiungono, “sta ritardando l’assistenza medica e psicologica urgentemente necessaria per queste persone a terra”. Sos Humanity – che attualmente è impegnata in altre quattro operazioni nel Mediterraneo – chiede di “porre fine alla pratica disumana e illegale di assegnare porti lontani, che viola i diritti fondamentali dei sopravvissuti e tiene le navi di soccorso civili lontane dall’area di intervento”.

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