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“Sono collassata dopo aver tagliato il traguardo ad una gara di triathlon: così ho scoperto di avere un tumore grande quanto un neonato nella pancia”

Samantha Boswell è tornata a gareggiare dopo un anno dalle operazioni chirurgiche a cui si è sottoposta per rimuovere il tumore di 5 chili

di F. Q.
“Sono collassata dopo aver tagliato il traguardo ad una gara di triathlon: così ho scoperto di avere un tumore grande quanto un neonato nella pancia”

Aveva tagliato il traguardo di una faticosissima gara di triathlon e, pochi attimi più tardi, perde conoscenza, accasciandosi al suolo. Dopo la corsa in ospedale, i medici hanno scoperto un tumore ai tessuti molli di circa cinque chili. È la storia di Samantha Boswell, 53, che è riuscita a guarire dall’ignobile male che l’aveva colpita e che lei ha scoperto per caso. Anche perché i primi sintomi, dolori alla schiena e gonfiore, li aveva attribuiti al suo intenso programma d’allenamento.

E dopo l’amara scoperta in ospedale, i medici le hanno dovuto rimuovere una parte dell’intestino. “Inizialmente ero intorpidita e incredula – ha detto Samantha -. Temevo per la mia vita e onestamente pensavo che i miei giorni da sportiva fossero finiti se fossi sopravvissuta. Mi chiedevo ‘come faccio a dirlo a mio figlio?’ Mi sentivo come se stessi deludendo lui e mio marito”.

Nonostante la vergogna per un male di cui però non aveva nessuna colpa, sono arrivate le rassicurazioni dei suoi medici. “Mi ha detto che poteva salvarmi”, ma le è costato un rene, una ghiandola surrenale, una parte dell’intestino e una parte della parete addominale, oltre a una parte dell’aorta e del muscolo psoas. Per questo motivo, Boswell ha dovuto trascorrere quasi due mesi su un letto di ospedale, ma non ha smesso di allenarsi, anche con piccoli gesti: “Quando ho iniziato a camminare verso il bagno e ritorno, mi cronometravo. Misuravo la distanza con il mio orologio fitness e aggiungevo un po’ di più ogni giorno. È stato un trionfo camminare per un quarto di miglio nei corridoi dell’ospedale. Mi ci è voluto un anno per poter camminare di nuovo correttamente, ma dopo di ciò, nulla poteva fermarmi. Ho iniziato sedendomi su una bici statica per 20 minuti per far girare le gambe e da lì, ho gradualmente ricostruito la mia forma fisica”, ha raccontato la donna.

E il ritorno alle gare le è sembrata una cosa quasi naturale. Così, sono arrivati anche i primi trofei, come quello di un triathlon per Sarcoma UK, un ente di beneficenza che lavora chi soffre della malattia.

Per condividere con tutti della sua malattia, Boswell ha anche scritto un libro: ‘Ironman, me and the Big C’. Nemmeno un tumore maligno, quindi, è riuscito ad allontanare l’atleta dalle competizioni sportive.

Amo correre e competere ed essere all’aria aperta: è la mia medicina. Ho sempre voluto migliorare me stessa e fare del mio meglio. Voglio decidere da sola quando smettere di competere e non lasciare che la decisione venga presa per me dal cancro. Il mio atteggiamento era che se non posso correre, allora nuoterò e pedalerò. Devo darmi un pizzicotto quando ripenso a quello che ho passato. Non pensavo che avrei mai più gareggiato. Non trovare scuse per cose nella tua salute che non vanno bene e sii grata per ogni giorno e le cose semplici della vita. Ho ancora molta strada da fare per raggiungere i miei sogni e tornare dove ero. Ma amo gareggiare di nuovo e lo vedo come una vera benedizione. Il sogno è che il sarcoma non torni mai più e che io possa vedere il mio ragazzo crescere e diventare un uomo, mentre condivido la vita con mio marito.”, ha concluso Boswell.

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