Il conduttore televisivo ha voluto ricordare il padre Piero Angela con un post su Instagram
“Sono passati due anni dalla scomparsa di mio padre”. Comincia così la lunga e toccante lettera che Alberto Angela ha scritto in ricordo di Piero, scomparso due anni fa, entrambi volti noti della divulgazione televisiva. Hanno portato la storia, la scienza, la geografia nelle case di milioni di italiani. Un affare di famiglia, insomma, quello che legava Alberto e Piero alle milioni di persone che passavano ore a guardarli.
“Ma non ci si abitua mai all’assenza di una persona cara. Soprattutto se ha segnato non solo la vita della tua famiglia, ma è diventata una presenza forte anche in quella di tanti che lo hanno ascoltato nelle sue trasmissioni o letto i suoi libri – scrive Angela sul suo profilo Instagram -. Penso anche a chi, grazie a lui, ha deciso di dedicare la propria vita alla ricerca e ai temi del sapere. Tanti, appunto, che ogni giorno ti ricordano quanto sia stato importante nella loro vita. E non è una cosa scontata”.
Sono queste le parole, toccanti, di un figlio che ha scelto di percorrere la stessa vita del padre, alla continua ricerca dei misteri che l’umanità ha offerto nel corso dei secoli. “Essere riuscito ad appassionare ai temi della conoscenza e del sapere intere generazioni di italiani, rappresenta il miglior premio per il suo impegno. La miglior testimonianza di quanto sia riuscito a “fare la sua parte”, come alla fine ha detto lui”.
E i ricordi si perdono nelle memorie di Angela, che li ritrova uno ad uno dalla foto scelta a corredo della lettera. “Riguardando questa foto scattata solo qualche estate fa, il pensiero ritorna alla bellezza di chiacchierare con lui. Aveva una risposta ad ogni tua domanda. Te la dava con il sorriso. E si rivelava sempre quella giusta. In ogni campo. Mai ho incontrato una persona così saggia. Così luminosa. Delle tante, troppe cose che mi mancano, c’è anche e soprattutto questa. La libertà di spaziare nella conoscenza con un dialogo semplice e sereno, che ti apriva la mente con traiettorie oltre l’orizzonte. Stare con lui ti arricchiva il sapere. E il sapere ha un sapore che ricorda tanto quello della libertà. A pensarci bene, una delle libertà più vere è proprio la conoscenza”, conclude il divulgatore e conduttore televisivo.