Roma, 19 dic. (Adnkronos/Labitalia) - L’alta gioielleria Made in Italy e internazionale danno appuntamento alla business community di Vicenzaoro dal 17 al 21 gennaio. Brand iconici, ritorni prestigiosi e alcune new entry offriranno la più completa panoramica sul gioiello luxury. Il boutique show di Italian Exhibition Group apre il calendario internazionale delle fiere orafe e del gioiello con un nuovo sold-out da 1.300 brand espositori; 170 dei quali nel salone delle tecnologie T.Gold. Tra i sette distretti merceologici in cui Vicenzaoro January si articola, dalle gemme di “Essence” all’oreficeria di “Creation”, sino alla gioielleria contemporanea di “Look” al packaging di “Expression”, è “Icon” che presenta al mercato l’alto di gamma.
Il Made in Italy sarà rappresentato dai gioielli firmati Damiani e dal sofisticato costante tributo alla storia e allo stile veneziano delle collezioni di Roberto Coin. Tanti i red carpet per Crivelli, il cui tocco artigianale ha conquistato il music biz italiano e per Fope e le sue catene elastiche. A Vicenza, anche le silhouette che rendono i gioielli Annamaria Cammilli quasi delle sculture. E ancora. Palmiero con le sue creazioni artistiche e scultoree. La versatilità dinamica dei gioielli Roberto Demeglio, le linee classiche di Leo Pizzo e Mirco Visconti o quelle contemporanee e sempre realizzate a mano di Davite & Delucchi. Il classico, senza tempo, di Giorgio Visconti.
La sperimentazione di Peruffo Jewelry. I diamanti hand made di World Diamond Group. Il tocco contemporaneo di Adolfo Courrier. Le textures di Nanis. Le cromie delicate di Giovanni Ferraris. L’impronta artigianale di Staurino Fratelli. La creatività di K di Kuore. La passione per il dettaglio di Mariani 1878 e, infine, tre brand che ben identificano tradizione ed evoluzione della gioielleria campana: Chantecler, De Simone Fratelli e Coscia. Nel lounge, al primo piano della Hall 7 nel quartiere fieristico, Morellato Group. E per la gioielleria maschile, infine, Zancan e Barakà.
Tra le case di alta gioielleria europee e internazionali: a Vicenzaoro January esporranno le tedesche Schreiner Fine Jewellery, Hans Krieger, Breuning, Niessing, Jörg Heinz e Heinz Mayer, Yana Nesper, Al Coro, Stenzhorn e Autore. Le spagnole Dámaso Martinez, Carrera y Carrera. Le francesi Akillis e La brune et la blonde. La svizzera Fullord. La turca Terzhian. L’americana, fondata a Mumbai, Sutra. Infine l’iconica Fabergé dal Regno Unito. Tra le novità di Vicenzaoro January 2025, i ritorni della maison italiana Gianni Carità, della greca Etho Maria e della francese Matthia’s & Claire, le new entry francesi Copin, Chrstns, Rouvenat e Oscar Massin. Inoltre, l’indiana PG Design, vincitrice del Singapore Jewellery Design Award 2024 che Ieg Asia ha voluto durante l’ultima edizione di Sije – Singapore International Jewelry Expo assieme all’Associazione dei gioiellieri di Singapore e la Jewellery Design & Management International School. Tema di quest’anno era il “lusso sostenibile” e da Singapore si vedranno a Vicenza le sue creazioni.
Nel distretto “Icon”, Design Room è lo spazio dedicato ai designer di alta gioielleria che reinterpretano il gioiello con creazioni spesso audaci e non convenzionali. A gennaio la Design Room sarà popolata dai brand Vicky Shawe, Chiarelli Milano, Miseno, Jmg Designer, Antonini Milano, Cédille Paris, Karen Suen, Busatti Milano, Mousson Atelier, Misani, Mattia Cielo, Netali Nissim e Mike Joseph oltre ad Alessio Boschi. Lo stesso Boschi e Alessia Crivelli sono i mentori del progetto “The 8”, voluto da Ieg per valorizzare i nuovi talenti italiani e internazionali della gioielleria. I designer scelti per questa edizione provengono da istituti come Ied, Tads - Tarì Design School, e il Master in Storia, Design e Marketing del Gioiello di Arezzo, sono Emma Calce, Lal Dal Monte, Enrico Valenza e 512 LAB (Carolina Lazzaro e Cristiano Di Iorio).
In contemporanea, dal 17 al 20 gennaio si svolgerà con ingresso gratuito al pubblico, previa registrazione sul sito, la sesta edizione di VO Vintage, salotto dell’orologeria e della gioielleria vintage di pregio aperto agli esperti, ai collezionisti e agli appassionati.
Lavoro & Precari
Caporalato, controlli dei Carabinieri su 958 ditte “a rischio”: “Irregolarità nel 53% dei casi. Denunciati in 486, multe per cinque milioni”
Violazioni della normativa sul lavoro sono state individuate dai Carabinieri nel 53% delle imprese ispezionate nell’ambito di una campagna di contrasto al caporalato, portata avanti dal 1° al 10 agosto su tutto il territorio nazionale. Le attività, si legge in una nota dell’Arma, “sono state precedute da una meticolosa consultazione e attenta analisi delle banche dati al fine di individuare le aziende potenzialmente a rischio“: al termine delle operazioni sono state controllate 958 ditte, in 507 delle quali sono state riscontrate irregolarità. In particolare, comunicano i Carabinieri, “si è provveduto a verificare 4.960 posizioni lavorative, di cui 1.268 sono risultate irregolari (di queste, 346 erano lavoratori in nero); tra i lavoratori controllati, 2.314 erano lavoratori extracomunitari, di cui 213 risultavano impiegati in nero, e 29 i minori, di cui nove impiegati in nero”.
A 145 aziende, il 15% di quelle controllate, è stata notificata la sospensione dall’attività imprenditoriale: in 75 casi per lavoro nero, in 41 casi per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e in 29 casi per entrambe le ipotesi. Inoltre, comunica ancora l’Arma, sono stati emessi 144 provvedimenti di diffida ed elevate 848 prescrizioni amministrative. Sul piano penale sono state denunciate in libertà 486 persone, “resesi responsabili di violazioni del Testo unico sull’immigrazione, della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e di altre fattispecie penali”: di queste, 19 sono accusate del reato di caporalato previsto dall’articolo 603-bis del codice penale. In conseguenza di ciò, si legge, “sono stati liberati dallo sfruttamento cinquanta lavoratori“. Infine, “sono state elevate sanzioni e ammende per oltre quattro milioni e novecentomila euro e sequestrati tre furgoni per il trasporto di braccianti agricoli nei campi”.
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Economia & Lobby
La Lega gira al Ponte 1,5 miliardi di fondi per le strade. Fiducia sulla manovra. Il governo: “Scusate il ritardo”. Opposizioni: “Vergogna”
Mondo
Putin rivendica: “Obiettivi vicini. Zelensky illegittimo, dovevo attaccare prima”. E apre a Trump. Il presidente ucraino: “Garanzie Ue insufficienti, serve la Nato”
Giustizia & Impunità
Fondazione Open, Renzi prosciolto insieme ad altri 10 indagati: anche Boschi, Lotti e Carrai
Roma, 19 dic. (Adnkronos Salute) - "Grazie alla prevenzione e a terapie innovative sempre più efficaci, sono stabili le diagnosi di tumore in Italia rispetto al biennio precedente. Non solo: diminuisce la mortalità dei 20-49enni per neoplasia in entrambi i sessi. In 15 anni sono state 786 le vite salvate tra le donne e 939 tra gli uomini in questa fascia d'età rispetto al numero atteso basato sui tassi del 2006. Assume particolare rilievo positivo, in entrambi i sessi, l'importante diminuzione nella mortalità per tumore del polmone, del 46,4% tra le donne e del 35,5% tra gli uomini under 50. Sono dati estremamente incoraggianti, se si considera che questa neoplasia rappresenta la prima causa di morte oncologica negli uomini giovani adulti e la seconda nelle donne dopo il tumore della mammella. Tuttavia, non mancano alcune criticità". Così Massimo Di Maio, presidente eletto dell'Associazione italiana oncologia medica, Aiom, in occasione della presentazione del 14esimo censimento 'I numeri del cancro in Italia 2024' oggi a Roma a Palazzo Baldassini.
"I numeri positivi fotografati dal report - dice - devono essere uno stimolo a fare ancora meglio. Siamo contenti che l'incidenza si sia stabilizzata e che si registri una riduzione della mortalità nei giovani. Ma non va mollata la presa su ricerca e screening. Ci sono ancora disparità importanti in termini di accesso allo screening e alla diagnosi precoce sul territorio nazionale". Infine sulla prevenzione: "Modificando fattori di rischio comportamentali quali alcol, fumo, obesità e sedentarietà potremmo ridurre nettamente l'incidenza e di conseguenza la mortalità per molti tumori", conclude.
Milano, 19 dic.(Adnkronos) - Nell’asta del capacity market indetta da Terna per l’anno di consegna 2026, il portafoglio di capacità esistente del Gruppo A2A è risultato assegnatario per un totale di circa 4,4 GW, con un mix tecnologico che include impianti a gas e a fonte rinnovabile, a supporto della transizione energetica. Lo sottolinea la stessa A2A. Tale capacità è stata aggiudicata con contratto annuale al prezzo di 46.000 euro/MW/anno. Il Gruppo A2A è risultato altresì assegnatario di contratti annuali per 520 Mw di capacità estera al prezzo medio di circa 11.000 €/MW/anno. L’esito di tale asta è allineato rispetto a quanto ipotizzato nell’aggiornamento del Piano Strategico 2024-2035.
Roma, 19 dic. (Adnkronos/Labitalia) - Gian Luca Sghedoni, tramite il family office Napura, da lui fondato e guidato, annuncia l’acquisizione di Litokol spa, azienda riconosciuta a livello globale per l’eccellenza tecnica dei suoi sistemi professionali per la posa della ceramica. L’operazione ha visto l’acquisizione delle quote da Daniela Cottafavi, azionista di riferimento e figlia del fondatore Luciano Cottafavi e da alcuni manager dell’azienda. Questa operazione strategica rappresenta un passo decisivo per ridefinire il futuro del settore, introducendo un approccio visionario che combina creatività scientifica e talento personale.
“L’assunzione del totale controllo di Litokol - sottolinea Sghedoni - dimostra il grande impegno e coinvolgimento, mio e dei miei figli. Costruire un nuovo campione industriale è la mia sfida principale. In Litokol ho individuato una realtà imprenditoriale di eccellenza, focalizzata su ricerca tecnologica e forte di alti profili professionali. Il mio obiettivo è quello di sviluppare un ambizioso progetto di crescita”.
“I miei figli Jacopo e Riccardo sono al mio fianco e insieme vogliamo ripartire all’insegna della gentilezza, dell’etica e dei valori verso tutti gli stakeholder. Il capitale umano è alla base della nostra visione aziendale per creare valore,” continua Sghedoni. “L’acquisizione di Litokol è un atto di fiducia verso il futuro del settore della posa di superfici che, per troppo tempo, è rimasto privo di innovazione. Il nostro obiettivo è creare un ambiente dove creatività scientifica e talento individuale possano prosperare, generando soluzioni che ridefiniscano gli standard”.
Litokol sarà un hub di idee rivoluzionarie, un punto di incontro tra scienza dei materiali, intelligenza artificiale e creatività umana. Sarà un luogo in cui ricercatori, progettisti e artigiani potranno collaborare per sviluppare soluzioni che uniscano performance tecniche e un impatto ambientale senza precedenti. Tra i principali obiettivi: sviluppare materiali di posa altamente innovativi, ottimizzati per performance, sostenibilità e durabilità; esplorare l’applicazione di tecnologie avanzate, come nanomateriali e rivestimenti smart; promuovere un modello di innovazione aperta, collaborando con università, centri di ricerca e professionisti del settore.
“Il coraggio di sognare e la voglia di innovare sono i pilastri del nostro progetto. Vogliamo costruire un futuro in cui la tecnologia e il capitale umano siano al servizio di un progresso autentico,” ha concluso l’imprenditore.
“La cessione a Gian Luca Sghedoni - ha dichiarato Daniela Cottafavi - rappresenta per me il miglior futuro che potessi immaginare per l’azienda per garantirle prospettive solide. Questo accordo è quello che abbiamo voluto e perseguito con determinazione in questi mesi, grazie allo spirito di unione e a un sodalizio che io e Gian Luca abbiamo portato avanti con tenacia e convinzione. Siamo stati una squadra, uniti dallo stesso obiettivo”.
Litokol spa, nata nel 1968 a Rubiera nel distretto ceramico, è un’azienda riconosciuta a livello globale per l’eccellenza tecnica dei suoi sistemi professionali per la posa della ceramica con un’expertise esclusiva nelle tecnologie a base epossidica e poliuretanica con brevetti internazionali.
Gian Luca Sghedoni, 57 anni, sposato, tre figli. Entrato in Kerakoll nel 1988 all’età di 21 anni, quando l’azienda fatturava 11 milioni di euro, l’ha guidata portandola ai 500 milioni del 2019, quando lasciò l’azienda, per insanabili divergenze di vedute con gli attuali azionisti sulla gestione aziendale e sulla nomina di Andrea Remotti come AD.
E’ stato insignito nel 2008 del premio Ernst & Young 'Imprenditore dell'Anno, nel 2014 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il premio Leonardo Qualità Italia. Grande appassionato di arte contemporanea e design.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "La bozza del nuovo decreto cultura che circola in queste ore conferma, senza ombra di dubbio, il fallimento della riforma del Ministero della Cultura voluta dall’ex ministro Sangiuliano. Neanche un anno di distanza, un nuovo intervento che ha l’unica volontà di piegare politicamente l’amministrazione ministeriale, riducendo l’autonomia degli uffici e centralizzando il controllo nelle mani del Ministro Giuli". Lo dicono i deputati democratici della commissione cultura della Camera.
"Il cuore del decreto riguarda infatti la creazione di due nuove strutture tecniche che prevedono l’assunzione di sei nuovi dirigenti, scelti esternamente e direttamente sottoposti al Ministro. Questi dirigenti saranno incaricati di gestire, programmare e addirittura controllare attività che rientrano già nelle competenze degli uffici ministeriali esistenti, portando a una duplicità di funzioni e risorse", proseguono gli esponenti dem.
"In sostanza, si tratta di un vero e proprio commissariamento politico dell'amministrazione ministeriale ed è incomprensibile come misure di questo tipo possano essere ritenute urgenti e quindi inserite all’interno di un decreto legge. Chiediamo al Ministro Giuli di spiegare le ragioni di questa scelta, così come di chiarire le modalità con cui verranno selezionate e assunte queste nuove figure, che andranno a sovrapporsi a quelle già presenti nell’organigramma del Ministero", concludono i deputati Pd.
Roma, 19 dic. (Adnkronos/Labitalia) - L’alta gioielleria Made in Italy e internazionale danno appuntamento alla business community di Vicenzaoro dal 17 al 21 gennaio. Brand iconici, ritorni prestigiosi e alcune new entry offriranno la più completa panoramica sul gioiello luxury. Il boutique show di Italian Exhibition Group apre il calendario internazionale delle fiere orafe e del gioiello con un nuovo sold-out da 1.300 brand espositori; 170 dei quali nel salone delle tecnologie T.Gold. Tra i sette distretti merceologici in cui Vicenzaoro January si articola, dalle gemme di “Essence” all’oreficeria di “Creation”, sino alla gioielleria contemporanea di “Look” al packaging di “Expression”, è “Icon” che presenta al mercato l’alto di gamma.
Il Made in Italy sarà rappresentato dai gioielli firmati Damiani e dal sofisticato costante tributo alla storia e allo stile veneziano delle collezioni di Roberto Coin. Tanti i red carpet per Crivelli, il cui tocco artigianale ha conquistato il music biz italiano e per Fope e le sue catene elastiche. A Vicenza, anche le silhouette che rendono i gioielli Annamaria Cammilli quasi delle sculture. E ancora. Palmiero con le sue creazioni artistiche e scultoree. La versatilità dinamica dei gioielli Roberto Demeglio, le linee classiche di Leo Pizzo e Mirco Visconti o quelle contemporanee e sempre realizzate a mano di Davite & Delucchi. Il classico, senza tempo, di Giorgio Visconti.
La sperimentazione di Peruffo Jewelry. I diamanti hand made di World Diamond Group. Il tocco contemporaneo di Adolfo Courrier. Le textures di Nanis. Le cromie delicate di Giovanni Ferraris. L’impronta artigianale di Staurino Fratelli. La creatività di K di Kuore. La passione per il dettaglio di Mariani 1878 e, infine, tre brand che ben identificano tradizione ed evoluzione della gioielleria campana: Chantecler, De Simone Fratelli e Coscia. Nel lounge, al primo piano della Hall 7 nel quartiere fieristico, Morellato Group. E per la gioielleria maschile, infine, Zancan e Barakà.
Tra le case di alta gioielleria europee e internazionali: a Vicenzaoro January esporranno le tedesche Schreiner Fine Jewellery, Hans Krieger, Breuning, Niessing, Jörg Heinz e Heinz Mayer, Yana Nesper, Al Coro, Stenzhorn e Autore. Le spagnole Dámaso Martinez, Carrera y Carrera. Le francesi Akillis e La brune et la blonde. La svizzera Fullord. La turca Terzhian. L’americana, fondata a Mumbai, Sutra. Infine l’iconica Fabergé dal Regno Unito. Tra le novità di Vicenzaoro January 2025, i ritorni della maison italiana Gianni Carità, della greca Etho Maria e della francese Matthia’s & Claire, le new entry francesi Copin, Chrstns, Rouvenat e Oscar Massin. Inoltre, l’indiana PG Design, vincitrice del Singapore Jewellery Design Award 2024 che Ieg Asia ha voluto durante l’ultima edizione di Sije – Singapore International Jewelry Expo assieme all’Associazione dei gioiellieri di Singapore e la Jewellery Design & Management International School. Tema di quest’anno era il “lusso sostenibile” e da Singapore si vedranno a Vicenza le sue creazioni.
Nel distretto “Icon”, Design Room è lo spazio dedicato ai designer di alta gioielleria che reinterpretano il gioiello con creazioni spesso audaci e non convenzionali. A gennaio la Design Room sarà popolata dai brand Vicky Shawe, Chiarelli Milano, Miseno, Jmg Designer, Antonini Milano, Cédille Paris, Karen Suen, Busatti Milano, Mousson Atelier, Misani, Mattia Cielo, Netali Nissim e Mike Joseph oltre ad Alessio Boschi. Lo stesso Boschi e Alessia Crivelli sono i mentori del progetto “The 8”, voluto da Ieg per valorizzare i nuovi talenti italiani e internazionali della gioielleria. I designer scelti per questa edizione provengono da istituti come Ied, Tads - Tarì Design School, e il Master in Storia, Design e Marketing del Gioiello di Arezzo, sono Emma Calce, Lal Dal Monte, Enrico Valenza e 512 LAB (Carolina Lazzaro e Cristiano Di Iorio).
In contemporanea, dal 17 al 20 gennaio si svolgerà con ingresso gratuito al pubblico, previa registrazione sul sito, la sesta edizione di VO Vintage, salotto dell’orologeria e della gioielleria vintage di pregio aperto agli esperti, ai collezionisti e agli appassionati.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Il mio abbraccio a Matteo, a Luca, a Maria Elena, a tutte le persone che sono uscite a testa alta e dopo una grande sofferenza dal fango e dalle accuse. Alle loro famiglie, al tempo, raro galantuomo". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi a proposito dell'esito dell'inchiesta sulla Fondazione Open.
(Adnkronos) - "L'assoluzione di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti mi induce ad esprimere una legittima soddisfazione per i colleghi, dopo tante amarezze subite, e mi porta a serie riflessioni sul finanziamento della politica e sulla necessità di dare nuove regole e chiare discipline giuridiche". Lo scrive Pier Ferdinando Casini su Facebook.
"Non si può lasciare all'arbitrarietà e, a volte, anche alla faziosità di giudizio, l'analisi di un'attività fondamentale per la società civile come la politica. Spero che, abbassato il tasso di polemiche, sia possibile un ragionamento comune tra tutte le forze politiche", aggiunge Casini.