Un ente di beneficenza neozelandese ha involontariamente distribuito caramelle all’ananas contenenti una dose potenzialmente letale di metanfetamina. Le caramelle, donate anonimamente, sono state distribuite ad almeno 400 cittadini di Auckland: la scoperta è stata fatta perché alcuni membri dell’ente benefico, dopo aver assaggiato le caramelle, hanno notato un effetto insolito, descrivendolo come un “sentirsi un po’ su di giri”. Quindi la situazione è precipitata quando tre persone, tra cui un bambino, hanno dovuto ricorrere a cure mediche a causa degli effetti della droga. L’allarme è scattato, e l’incubo ha avuto inizio.
“Avevano un gusto…divertente. Non sapevamo che contenessero metanfetamina”, ha dichiarato un portavoce della Missione alla Bbc, sottolineando l’assoluta inconsapevolezza dell’ente benefico riguardo al contenuto delle caramelle. La Fondazione Antidroga Neozelandese ha stimato che ogni caramella regalata ha un valore di circa 600 dollari, evidenziando l’elevata concentrazione di droga presente nei dolciumi. Un errore dalle conseguenze potenzialmente devastanti, che ha messo a rischio la vita di centinaia di persone: sì, perché le analisi condotte sulle caramelle hanno confermato la presenza di una dose di metanfetamina potenzialmente letale. “Solitamente se ne ingeriscono tra i 10 e i 25 mg. Una caramella che stiamo esaminando conteneva 3 gr: come assumere 300 dosi di meth“, ha riferito un rappresentante della Fondazione Antidroga. Ora la polizia sta indagando per risalire al donatore anonimo e determinare se si sia trattato di un tragico incidente o di un’azione deliberata.
L’ente benefico ha lanciato un appello urgente a chiunque abbia ricevuto le caramelle incriminate, chiedendo di non mangiarle e contattarli immediatamente. Finora sono stati sequestrati 16 pacchetti, contenenti tra le 20 e le 30 caramelle ciascuno. Si stima che la distribuzione sia iniziata intorno a metà luglio, quindi chi ha mangiato caramelle all’inizio del mese scorso dovrebbe essere al sicuro. L’ispettore Glenn Baldwin ha sottolineato l’importanza di informare la popolazione su quanto accaduto: “Non è purtroppo il primo caso: vorremmo lavorare con l’Interpol per capire meglio cosa sta succedendo”. Questo episodio solleva preoccupazioni sulla possibilità che altri enti benefici possano essere coinvolti in simili incidenti, mettendo a rischio la salute di persone vulnerabili.
Il brand Rinda, produttore delle caramelle, si è prontamente messo a disposizione delle autorità per collaborare alle indagini e tutelare la propria reputazione. Il general manager Steven Peh ha precisato che le caramelle incriminate sono bianche, mentre quelle prodotte dall’azienda sono gialle: se il colore non dovesse essere quello giusto, potrebbero esser state contraffatte.