Era uscito da casa per andare a registrare i suoi due figli gemelli, nati quattro giorni prima, ma al ritorno ha scoperto che i due bambini e la moglie sono stati uccisi da un bombardamento israeliano che ha colpito la loro casa a Gaza. Mohamed Abuel-Qomasan si trovava ancora nell’ufficio governativo per completare le pratiche di registrazione della nascita quando vicini lo hanno chiamato al telefono per dirgli che la casa in cui si era rifugiato – vicino a Deir al-Balah, nella parte centrale di Gaza – era stata bombardata.

“Non so cosa sia successo”, ha detto disperato, “mi hanno detto che è stata una granata a colpire la casa”. Abuel-Qomasan e sua moglie avevano seguito l’ordine di evacuare da Gaza City nelle prime settimane di guerra e avevano cercato riparo nel centro della Striscia di Gaza, come indicato dall’esercito israeliano. Lì però i due neonati, la moglie e la nonna materna hanno trovato la morte. La mamma, Joumana Arafa, era una farmacista e aveva partorito nel fine settimana scorso: aveva anche annunciato su Facebook la nascita dei gemelli, un maschio di nome Asser e una femmina, Ayssel.

Mentre era seduto in ospedale, stordito dalla perdita e quasi in silenzio, Mohamed teneva ancora in mano i certificati di nascita dei gemelli. “Quale reato avevano commesso Ayssel e Asser?”: è la domanda che si pone il ministero della Sanità di Gaza. “I gemelli avevano quattro giorni, erano nati nei giorni di guerra che non hanno dato loro il tempo di capire chi, perché e per quale motivo è stata loro tolta l’innocenza“, si legge nel messaggio pubblicato su Telegram.

Ayssel e Asser allungano così la tragica lista dei bambini morti nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra. L’organizzazione indipendente Euro-Mediterranean Human Rights Monitor segnala che dei quasi 17.000 bambini palestinesi uccisi da Israele nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, circa 2.100 erano neonati di età inferiore ai due anni. “Il numero di bambini palestinesi, neonati o bambini in generale, uccisi dall’esercito israeliano è terrificante e il tasso delle loro uccisioni non ha precedenti nella storia delle guerre moderne“, afferma l’organizzazione con sede a Ginevra. “Rappresenta anche una pericolosa tendenza basata sulla disumanizzazione dei palestinesi nella Striscia di Gaza”, viene sottolineato: “L’esercito israeliano prende di mira i palestinesi e i loro bambini ogni giorno, metodicamente e ampiamente nei modi più atroci e brutali possibili, e praticamente senza sosta da 10 mesi consecutivi”, conclude l’Ong.

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