Andrea De Domenico, ex direttore dell’Ocha, l’ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari nei territori palestinesi occupati, ha lanciato un grave allarme sulla crescente difficoltà per gli operatori umanitari di rimanere in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Alla data del primo agosto, quando De Domenico ha lasciato la sua funzione, il 90% degli operatori di organizzazioni governative internazionali non aveva più un visto valido per operare in queste aree. La questione dei visti, che richiedono l’approvazione israeliana, è diventata un ostacolo significativo, limitando la capacità di risposta ai bisogni umanitari. De Domenico ha evidenziato che, mentre in passato i visti venivano rilasciati, anche se brevi, ora la stretta si è intensificata, soprattutto per le funzioni legate a comunicazione, advocacy e protezione, che il governo israeliano non considera essenziali. Questa decisione limita la presenza di professionisti dedicati alla protezione delle persone più vulnerabili e ostacola la documentazione.
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