Economia & Lobby

L’inflazione Usa scende più delle attese a luglio. Si avvicina il taglio dei tassi della Federal Reserve

L’inflazione americana rallenta a luglio. I prezzi al consumo sono saliti del 2,9%, meno del 3% atteso dagli analisti e del +3% di giugno. È il valore più basso dalla primavera del 2021. Su base mensile i prezzi sono saliti dello 0,2%, in linea con le attese. L’indice core, al netto di energia e alimentari, […]

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L’inflazione americana rallenta a luglio. I prezzi al consumo sono saliti del 2,9%, meno del 3% atteso dagli analisti e del +3% di giugno. È il valore più basso dalla primavera del 2021. Su base mensile i prezzi sono saliti dello 0,2%, in linea con le attese. L’indice core, al netto di energia e alimentari, ha segnato un aumento del 3,2% su base annua e dello 0,2% su base mensile, in ambedue i casi in linea con le attese. Il dato era molto atteso per avere una qualche indicazione in più sulle prossime mosse della Federal Reserve, la banca centrale americana, che ha anche il compito di portare l’inflazione su valori reputati ottimali, intorno al 2%. Una rallentamento dell’aumento dei prezzi rende più facilmente percorribile la strada della riduzione dei tassi, strada che ha un effetto di spinta sull’economia (e la borsa) ma facilita il surriscaldamento dei prezzi. Gli scossoni che si sono verificati sui mercati ad inizio agosto sono, in parte, dovuti anche all’incertezza sulle scelte della Fed e al sospetto che un taglio del costo del denaro arrivi fuori tempo massimo per scongiurare una recessione/stagnazione negli Usa.

Il dato di luglio mostra che “continuiamo a fare progressi nella lotta all’inflazione” ma i “prezzi restano ancora troppo alti”, afferma il presidente Joe Biden. “Abbiamo ancora del lavoro da fare per abbassare i costi per le famiglie”, ha aggiunto.

Martedì scorso il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic (componente del comitato di politica monetaria della banca centrale) ha detto che “Un taglio dei tassi è in arrivo, ma servono più dati”, sottolineando che una recessione non è nelle sue previsioni. Molto probabile che una riduzione dei tassi venga decisa nella riunione del prossimo 17 e 18 settembre, più incerta l’entità del taglio. Sparita dai rader l’ipotesi di un “taglio di emergenza” già in agosto, vista la stabilizzazione della situazione sui mercati. Martedì erano state comunicate le cifre sui prezzi alla produzione, indicatore che tende ad anticipare il successivo andamento dei prezzi al consumo. Dopo la diffusione dei dati sull’inflazione le borse hanno vissuto un breve momento di euforia salvo riallinearsi velocemente all’andamento precedente, con lievi rialzi sulle principali piazze europee. Milano guadagna ora l’1%. Euro in rialzo sul dollaro dello 0,3%.