Cronaca

Mestre, licenziato per un errore da 300 euro nel conteggio di uno sconto merce: si uccide 55enne del Padovano

Alla fine il danno non superava i 300 euro, ma sono stati sufficienti per far licenziare il dipendente del centro di grande distribuzione alle porte di Mestre. Lui non ha retto, dopo quasi trent’anni di lavoro sempre nello stesso gruppo senza mai ricevere contestazioni. E si è tolto la vita, nella sua casa a Pontelongo, […]

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Alla fine il danno non superava i 300 euro, ma sono stati sufficienti per far licenziare il dipendente del centro di grande distribuzione alle porte di Mestre. Lui non ha retto, dopo quasi trent’anni di lavoro sempre nello stesso gruppo senza mai ricevere contestazioni. E si è tolto la vita, nella sua casa a Pontelongo, in provincia di Padova. L’uomo aveva già interessato la Cgil che gli aveva dato appuntamento all’inizio di settembre per inoltrare il ricorso contro il licenziamento. La società ha inviato un comunicato in cui esprime la propria partecipazione al dolore della famiglia.

Per un cinquantacinquenne originario di Piove di Sacco il mondo è crollato quando ha ricevuto la lettera del gruppo Metro che lo informava del venir meno del rapporto fiduciario. La motivazione? Un errore nell’aver assicurato ad alcuni clienti uno sconto nella consegna della merce. Metro è una catena specializzata nella ristorazione e ospitalità che ha un punto vendita a Marghera. L’uomo era stato trasferito lì dopo aver lavorato per molti anni prima a Padova e poi in Friuli. Si occupava del settore vendite e aveva quindi rapporti con molti clienti. Una prima lettera, con la contestazione di presunte irregolarità “nelle procedure interne” gli era arrivata a fine giugno. A quel punto l’uomo si era rivolto al sindacato. Dopo qualche settimana ecco una seconda lettera, questa volta dal contenuto definitivo: licenziamento.

Il sindacato aveva giudicato sproporzionato il provvedimento anche se motivato da un errore, soprattutto in considerazione dell’entità del danno. Il segretario provinciale della Filcams Cgil di Venezia, Andrea Porpiglia, ha dichiarato: “Dopo la lettera abbiamo avuto un incontro con l’azienda e ovviamente, ritenendolo un provvedimento sproporzionato, ci siamo opposti. Loro sono rimasti fermi sulle loro posizioni e hanno rifiutato le nostre contestazioni. Avevamo preso appuntamento con il nostro ufficio legale il 3 settembre per impugnare il licenziamento”.

Quando si è diffusa la notizia della morte dell’uomo, il gruppo Metro ha diffuso un comunicato: “Abbiamo appreso con molto dolore della scomparsa improvvisa dell’ex collega del punto vendita di Venezia e ci stringiamo attorno alla famiglia, ai suoi cari e agli amici in questo triste momento. Da inizio agosto non era più un dipendente dell’azienda. Siamo vicini a tutte le persone del punto vendita di Venezia”.

Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).