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Mpox (vaiolo delle scimmie), l’Oms ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale. Disponibili 500mila vaccini

Sono due anni che l’Organizzazione mondiale della sanità pone l’attenzione sul Mpox (vaiolo delle scimmie) e oggi – come già fatto nel luglio del 2022 – ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria internazionale (Pheic) proprio in seguito all’aumento dei casi di mpox (il vaiolo delle scimmie) in Africa. A dare l’annuncio è stato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Oggi il comitato di emergenza si è incontrato e mi ha informato che la situazione costituisce un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Ho accettato questo consiglio”.

“Una risposta internazionale coordinata è essenziale per fermare queste epidemie e salvare vite umane – ha detto Ghebreyesus nella conferenza stampa di annuncio della dichiarazione dello stato di emergenza internazionale per il vaiolo delle scimmie – Il rilevamento e la rapida diffusione di un nuovo clade [ceppo, n.d.r..] di mpox nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, il suo rilevamento nei Paesi vicini che non avevano precedentemente segnalato la malattia, e il rischio di un’ulteriore diffusione in Africa e oltre sono molto preoccupanti“, ha detto Tedros. A questo, ha aggiunto, si sommano “altre epidemie di altri cladi di vaiolo in altre parti dell’Africa. Una risposta internazionale coordinata è essenziale per fermare queste epidemie e salvare vite umane”.

Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi silvestre – ovvero una malattia riguardante gli animali selvatici – con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano nelle parti boscose dell’Africa centrale e occidentale. La malattia spesso si esaurisce con sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, non è molto contagiosa tra gli uomini e si trasmette attraverso l’esposizione alle goccioline esalate e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati. I sintomi sono febbre, mal di testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee: possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose. Esiste vaccino e negli anni passati sono state avviate campagne anche in Europa, compresa l’Italia.

“L’epidemia di vaiolo delle scimmie è un’emergenza sanitaria in Africa: sono necessari 10 milioni di vaccini per controllarla” ha scritto su X l’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, secondo cui “sono urgenti azioni e solidarietà globali: in prima linea in questo sforzo c’è l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione Ue, che ha lavorato con i partner per garantire 215mila dosi di vaccino da donare al Centro di controllo delle malattie africano”.

Comunque circa 500mila dosi di vaccino sono già nella disponibilità dei produttori e altre 2,4 milioni potrebbero essere prodotte per la fine dell’anno come ha spiegato Tim Nguyen, a capo della Unit High Impact Events Preparedness dell’Oms. La stima si riferisce al vaccino MVA-BN, prodotto da Bavarian Nordic. “Nel 2025 – ha aggiunto Nguyen – potrebbero essere prodotte altre 10 milioni di dosi“. A queste si potrebbero aggiungere le dosi che “diversi Paesi hanno già accantonato e che potrebbero donare se altri Paesi ne avessero bisogno”. Per il vaccino LC-16, che “non p commercializzato ma al momento è prodotto per conto del governo del Giappone”, ha precisato Nguyen, nella precedente epidemia “il Giappone è stato molto generoso e ha donato i vaccini a Paesi” che ne avevamo bisogno. “Siamo al lavoro per facilitare la donazione delle riserve di LC-16”.