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“Tom Cruise voleva fare il salto dal tetto dello Stade de France senza protezioni, ha litigato con la produzione per questo. Crede davvero di essere fuori dall’ordinario”

L'attore ha impiegato un anno per prepararsi al volo dallo Stade de France: ecco tutti i retroscena dietro il clamoroso gesto

di F. Q.
“Tom Cruise voleva fare il salto dal tetto dello Stade de France senza protezioni, ha litigato con la produzione per questo. Crede davvero di essere fuori dall’ordinario”

Fermare Tom Cruise? È questa la vera Mission Impossible, per citare uno dei tanti capolavori che hanno reso grande la star di Hollywood. E, infatti, nonostante i 62 anni, l’attore è ancora alla ricerca di quell’adrenalina che gli ha permesso di recitare come stunt man di sé stesso nei film più spericolati. Alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi 2024, sotto gli occhi del mondo intero che guardava, allora, Tom Cruise ha scelto di fare quello che gli riusciva meglio. Ovvero lanciarsi dal tetto dello Stade de France per recuperare la fiaccola olimpica e trascinarla verso la prossima edizione dei Giochi, ovvero Los Angeles, nel 2028.

Per lo spettacolo, spiega il Daily Mail, Cruise è stato legato a un’imbracatura mentre si lanciava dal cornicione dello stadio. Fin qui, solo ordinaria amministrazione per la star di TopGun. Ma la sorpresa, in realtà, sarebbe quanto successo prima dell’impavido salto, ossia quando l‘attore avrebbe litigato con i produttori proprio per la corda di sicurezza. A detta sua, sembra, che non rendesse il salto abbastanza credibile. Una decisione quantomeno avventata, se non per lui, almeno, secondo i suoi amici più stretti, che gli avrebbero sconsigliato di compiere gesti tanto pericolosi. “Conosce i rischi che comporta e non gli importa – ha rivelato una fonte al MailOnline -. Si rifiuta di tirarsi indietro. Crede davvero di essere fuori dall’ordinario“.

Una preparazione minuziosa e attenta a ogni minimo dettaglio, quella che ha portato al passaggio di consegne da Parigi a Los Angeles. “Abbiamo pianificato questa cosa per un anno e mezzo e abbiamo avuto l’idea che sarebbe stato bellissimo prendere la bandiera dello stadio di Parigi e farla viaggiare fino a Los Angeles per realizzare un’enorme e straordinaria festa sulla spiaggia?”, ha detto il produttore esecutivo e direttore creativo Ben Winston a Vogue prima di chiamare Cruise. “Gli ho detto ‘H.E.R canta l’inno nazionale, inizia a suonare la chitarra. Si vede un uomo sul tetto che indossa un passamontagna. Salta dal tetto, prende la bandiera, attraversa Parigi, sale su un aereo, si toglie il passamontagna e ci rivela che sei tu’. Lui mi ha risposto: ‘Mi piace questa cosa. Ci sono al 100 per cento’. Mi ricordo che era molto emozionato. Poi ha aggiunto: ‘C’è una cosa, però. Lo facciamo senza ricorrere a uno stuntman. Su quel tetto ci sarò io. Sarò io a saltare, a fare tutto. Non ci sarà nessun uomo con il passamontagna’”, ha spiegato Winston, questa volta a Deadline. Un’idea che, però, si era inizialmente scontrata con le riprese di Mission Impossible. Ma questo non ha fermato Tom Cruise, che è salito su un volo di 11 ore per Los Angeles, ha girato il video ed è risalito sull’aereo per tornare sul set del film. Impossibile? Non per Tom Cruise.

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