All’inizio dell’estate (giugno 2024), secondo i dati dell‘Associazione Italiana Gestori Aeroporti, in Italia sono stati registrati 21,5 milioni di passeggeri aerei, segnando un incremento del 10,3% rispetto al 2023. Se questa tendenza dovesse essere confermata, si potrebbero immaginare i numeri nei mesi più intensi delle vacanze estive: luglio e agosto. In cima alla classifica si trova l’aeroporto di Fiumicino, che ha registrato un’affluenza straordinaria per i voli internazionali. Ed è proprio su questi ultimi che occorre porre la massima attenzione per un fatto che spesso potrebbe essere sottovalutato: i furti in aereo.
Non ci sono dati precisi al riguardo, ma il Corriere ha intervistato sette assistenti di volo di altrettante compagnie, scoprendo una serie di meccanismi e di episodi che è bene conoscere. Gioielli, banconote, portafogli, pc, tablet, smartphone o regali comprati al duty-free finiscono sempre più spesso nel mirino dei “passeggeri-ladri”. Ci sono alcuni fattori che rendono questa tipologia di furti più facile rispetto ad altri. Innanzitutto la disattenzione dei passeggeri. Ma anche il fatto che alcuni voli siano molto lunghi e quindi che possa capitare di dormire diverse ore oppure di andare al bagno più di una volta. E magari di sera, quando le luci negli aerei vengono quasi totalmente spente (tradizione, questa, che sta andando a scomparire proprio come deterrente).
L’assenza di telecamere negli ambienti, inoltre, rappresenta un altro elemento da considerare. E poi, come si diceva, la poca attenzione da parte dei passeggeri stessi: “Tutti pensano che i loro effetti personali siano al sicuro in volo perché sono in un aereo con lo spazio limitato e con centinaia di persone che potrebbero vigilare, ma non è così – ha raccontato un’assistente di volo dei voli intercontinentali di un vettore europeo -. Noi siamo impegnati a fornire il servizio ai clienti, ad assecondare le loro richieste, i pasti vanno serviti nei tempi previsti, non abbiamo possibilità di controllare se qualcuno rovista tra i bagagli degli altri“. Ci sono, poi, delle “classi” in cui il rischio è ancora più alto. Com’è intuibile, si tratta di quelle più esclusive come la Business e la Prima Classe. In particolare gli orologi – che spesso passeggeri di queste classi indossano – sono oggetti molto ambiti dai ladri in alta quota. Un altro assistente di volo ha spiegato: “Ci è stato comunicato di cercare di memorizzare il più possibile chi si è portato cosa in cabina, così da notare subito se c’è qualcuno che sta toccando borse non sue”. Non solo. Dal momento che sui furti in cabina le regole pare che non siano chiarissime, gli assistenti di volo invitano a segnalare eventuali furti “il prima possibile, magari già in volo così da identificare l’eventuale ladro“. Ma non è facile, certamente. Talvolta, infatti, ci si accorge del furto solo arrivati a destinazione.
Qualche caso noto è avvenuto, ad esempio, a fine 2023 e a inizio anno. In Giappone è stata arrestata una persona appena scesa dal volo Taipei-Tokyo poiché accusata di furti ripetuti. E poi ancora, due mesi dopo un uomo è stato accusato di aver sottratto 23 mila dollari in diverse valute dalle borse dei passeggeri di un volo tra Ho Chi Minh e Singapore. A Nuova Delhi, invece, è stato fermato un vero e proprio ladro specializzato: aveva preso più di 200 voli in 110 giorni, rubando trolley, soldi e gioielli. Le sue vittime predilette? Gli anziani durante la confusione all’imbarco. Fino all’ultimo caso, di cui si era parlato anche qui su FQMagazine, in cui un passeggero (volo Malesia-Singapore) camminava lungo il corridoio, si fermava, apriva una borsa e la posava. Più volte e con più borse. Fino a quando un altro passeggero, insospettito, lo ha ripreso e ha fatto venire a galla la verità: stava rovistando tra i bagagli degli altri passeggeri per derubarli. Il personale a bordo, allertato, è intervenuto e l’uomo è stato in seguito arrestato dalla polizia. Insomma: occhi aperti, chiudere bene trolley, zaini e marsupi, avendo cura di tenerli comunque sempre vicini.